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Volterra e il cuore caldo di Toscana: dagli Etruschi alla Geotermia

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“Una Toscana bella e diversa dai soliti stereotipi.” Il cuore caldo di Toscana è forse meno noto di molte cartoline toscane, ma altrettanto bello e anche profondamente vero.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Così avevano preannunciato la loro presenza a Milano, tra il 16 e il 21 Giugno, i protagonisti della settimana dedicata a Volterra e ai territori geotermici tradizionali e amiatini. Ma potremmo aggiungere anche due nuovi aggettivi rispetto alla precedente auto-definizione e cioè: buona e giusta.

Si, perché nei sette giorni di incontri e dibattiti, spettacoli ed esposizioni, l’ottima cucina, l’etica della sostenibilità e della socialità, hanno scandito e collegato ogni appuntamento del pur ricco programma presentato dagli organizzatori.

Infatti, se da un lato l’energia geotermica consente di produrre senza inquinamento, alimenti e bevande dal gusto ricco e tradizionale, dall’altro, le cooperative sociali del territorio, utilizzano i medesimi strumenti per aiutare le persone in difficoltà a ritrovare sé stesse attraverso il lavoro.

Mentre le centrali geotermoelettriche della zona forniscono più del 27% dell’energia dell’intera Toscana, laboratori di eccellenza tecnologica, sviluppano le proprie innovazioni nel cuore di borghi e piccoli paesi che cercano sempre più di curare il proprio aspetto estetico, valorizzando al meglio il patrimonio artistico e culturale di cui sono dotati, partendo dalla salvaguardia della natura e dei boschi.

Sullo sfondo, intanto, da una parte, la meravigliosa Volterra medievale strizza l’occhio dall’alto della sua fama, mentre, dall’altra, il misterioso Monte Amiata (la montagna sacra cara agli etruschi e poi ai romani), dimostra tutta la propria vitalità culturale, spirituale e gastronomica, a dispetto della sua posizione imponente e apparentemente solitaria.

Il progetto, che fin dal suo nascere è stato condiviso con i territori e le comunità che voleva raccontare nella manifestazione milanese, è stato sostenuto da un numero di operatori e di amministratori insperato. A testimonianza della voglia di queste terre e dei suoi abitanti di presentarsi sul palcoscenico della città meneghina, finestra per un mondo che si presenta nei padiglioni fieristici di Expo2015, abbiamo con stupore e gioia assistito alla partecipazione di un tale numero e varietà di soggetti (imprese, istituzioni, produttori, artigiani, la società civile e i movimenti culturali, ecc.) che non ricordiamo a nostra memoria di pari misura in passato in altri eventi simili.

Quasi impossibile, nello spazio di queste righe ricordarli tutti (a questo dovremo dedicare sforzi più mirati), ma non possiamo non segnalare quanti hanno voluto condividere l’esperienza di questa settimana colma di sollecitazioni e in vista di future progettualità.

Fare le statistiche assicurandosi che abbiano un senso non è facile, ma qualche numero può aiutare a far capire perché crediamo convintamente che il progetto sia stato un vero successo e ci darà materiale per lavorare in continuità a lungo ricorrendo a quanto appreso.

A Milano sono stati presenti, contribuendo al buon esito della manifestazione oltre 135 persone (nomi e cognomi restano nella penna per questa volta!) fra organizzatori, media partner, produttori (di buon cibo e di buon bere) e cuochi impegnati in 5 degustazioni o laboratori del gusto, una cena galeotta, 6 apericena al winebar e 8 showcooking, artisti per la parte dei 7 spettacoli teatrali e musicali presentati, partecipanti ai 12 dibattiti organizzati, 8 artigiani al lavoro nei 4 laboratori allestiti in giardino.

A questi si affiancano gli artigiani, i cittadini e i video amatori che hanno messo a disposizione propri oggetti, video, fotografie o libri antichi consentendoci di allestire la mostra permanente con risultati davvero strabilianti: oltre 25 fra privati, associazioni, imprese, musei, case editrici, ecc.

Anche le Istituzioni non sono mancate e hanno visto coinvolti sindaci e amministratori a fare incitamento per le proprie comunità già ben rappresentate.

Insomma, quel che ci resta della manifestazione appena conclusa, è la sensazione di aver assistito alla presentazione di un territorio caratterizzato da eccellenze e diversità, tali da creare un microcosmo di bellezza, modernità, tradizione e potenzialità; una terra dal cuore caldo e pulsante, collegata da un’unità di intenti e da un’identità comune che è di tradizione antichissima (i nostri antenati etruschi forse rappresentano le radici comuni), ma che oggi si manifesta attraverso un territorio avanzato per innovazione tecnologica in ambito geotermico (e non solo!) e accogliente dal punto di vista della capacità delle proprie comunità di aprirsi all’Altro.

Differente e originale insomma…e lontana dai soliti stereotipi.