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Turismo, Toscana: Toscana Ovunque Bella, calamita per i turisti

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90 milioni le presenze registrate l’anno scorso, in crescita. Si punta al turismo “esperienziale”, che valorizza i borghi

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Toscana Ovunque Bella, il sito cuore del progetto di promozione turistica voluto dal presidente della Regione Enrico Rossi, si sta rivelando uno strumento importante per il settore. Solo nel mese di gennaio 2017 ha registrato 184.000 visite, 146.000 visitatori unici e 221.000 visualizzazioni di pagina. L’obiettivo di Toscana Ovunque Bella –sottolineano dalla Regione– è di raccogliere in un mosaico, racconti brevi e fortemente evocativi, ciascuno a descrivere uno dei comuni della Regione.

Ogni giorno riflettori accesi su un comune diverso, anche su quelli più piccoli e meno conosciuti, e sono già 204 (su 279) le amministrazioni comunali che hanno abbracciato il progetto e ben 148 le storie raccolte, pubblicate sia in italiano che in inglese, ma si tratta -è bene dirlo- di numeri in costante evoluzione: i Comuni geotermici, con Pomarance e Montieri per primi, hanno aderito con entusiasmo sin dalla partenza dell’iniziativa, l’anno scorso.

Due terzi dei 90 milioni di turisti del 2016 si sono rivolti a città d’arte e mare, mentre la Regione punta a sviluppare il terzo restante puntando sul cosiddetto turismo ‘esperienziale’, «quello –spiega il direttore di Toscana Promozione Turistica Alberto Peruzzini– romantico, quello sportivo, quello che scopre i borghi. Il 2016 si è chiuso bene e per il 2017 stimiamo un 3% in più».

«Raccontare emozioni, stimolare esperienze, consolidare una propria identità. 90 milioni di presenze ci servono, ma non vogliamo stravolgere tutto questo –osserva l’assessore regionale al Turimo Stefano Ciuoffo– Convogliare i flussi al di fuori delle città d’arte, far percepire un mondo vivo, autentico, fatto di relazioni con chi lo abita. Questo deve diventare l’obiettivo. Il turismo rappresenta per la Toscana il 10% del PIL. Il messaggio che abbiamo dato è che qui si può scommettere sul proprio futuro, e su quello dei propri figli. Abbiamo generato consapevolezza e uno stile di accoglienza: elementi che spingono chi è venuto a tornare e a diffondere questa positività. Questo processo virtuoso ha permesso di ripopolare territori, di spingere a concepire l’uso del territorio e delle sue risorse in modo sostenibile. Un processo che sosteniamo attraverso la responsabilizzazione e la formazione degli attori principali».