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Studio del WEF. Svezia prima al mondo in energia, Italia 35ma per i costi

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Il rapporto Fostering Effective Energy Transition prende in considerazione 114 paesi che rappresentano il 98% del Pil e delle emissioni

Fonte: e-gazette.it

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Svezia, Norvegia e Svizzera sono ai primi posti al mondo per la performance dei loro sistemi energetici, grazie all’equilibrio che hanno trovato tra la sicurezza e l’accesso all’energia da un lato e la sostenibilità ambientale e il costo dell’energia dall’altro. L’Italia è 35esima, appesantita dagli alti prezzi pagati da famiglie e aziende, ma sostenuta dalla sua prestazione in termini ambientali. È quanto indica il rapporto Fostering Effective Energy Transition del World Economic Forum che prende in considerazione 114 paesi, che rappresentano il 98% del Pil mondiale e anche delle emissioni globali di anidride carbonica, circa il 90% delle popolazione globale, ma anche il 60% della popolazione che non ha accesso all’elettricità.

I criteri di valutazione I Paesi sono classificati sulla base di due elementi principali: lo stato attuale del sistema energetico nazionale e il grado di preparazione strutturale alle future necessità energetiche, legate anche alla necessità di contrastare il cambiamento climatico con una minore emissione di gas-serra.

Proprio sull’impasse globale che c’è su questo fronte, il rapporto lancia un allarme: "i progressi mondiali verso la sostenibilità ambientale sono a un punto morto".

Intensità carbonica – L’andamento dell’intensità carbonica, che si basa sulla quantità di emissioni di gas-serra rispetto al Pil, ha registrato solo un miglioramento marginale, pari all’1,8% contro il 3% chiesto dall’Accordo di Parigi sul Clima, sottolinea il rapporto. "È urgente accelerare la transizione verso una produzione e un uso di energia più sostenibile, inclusa la riduzione dei gas serra, verso un maggiore accesso all’energia e il miglioramento della qualità dell’aria. Per farlo dobbiamo riunire un’ampia gamma di tecnologie energetiche e rafforzare la collaborazione tra i Governo, l’industria e la società civile", commenta Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Aie-International Energy Agency e co-presidente dell’iniziativa sul futuro dell’energia del World Economic Forum. (continua)