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Solare termodinamico in Italia e competitività della filiera nazionale sui mercati esteri

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Quali sono oggi le difficoltà interne per il settore e quali le opportunità all’estero? Su questi temi il 7 maggio a Fiera Milano si terrà un convegno promosso da ANEST con la collaborazione di ESTELA, l’associazione europea del solare termodinamico.
Un comunicato congiunto ANEST e Solarexpo-The Innovation Cloud

Fonte: ANEST- Solarexpo- The Innovation Cloud

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La filiera italiana del solare termodinamico (CSP), forte anche delle tecnologie innovative sviluppate grazie al know-how dell’ENEA, si prepara ad affacciarsi sui mercati esteri e partecipare ai grandi progetti internazionali.
Ad inizio marzo il Ministero dello Sviluppo Economico, l’ICE e Confindustria hanno organizzato una missione imprenditoriale in Arabia Saudita per approfondire le opportunità di collaborazione offerte dal mercato alle imprese italiane. L’ente governativo saudita K.A. CARE, King Abdullah City for Atomic and Renewable Energy, ha in cantiere un progetto di circa 25.000 MW per il CSP da realizzare entro 20 anni, con investimenti che superano i 100 miliardi di dollari. Se le imprese italiane riuscissero ad ottenere anche solo una piccola parte di questi investimenti la ricaduta per la nostra economia e per l’industria del settore, sia nella fase di costruzione dell’impianto che in quella di esercizio, sarebbe particolarmente significativo.
Per competere nei grandi progetti internazionali le imprese italiane devono però avvalersi di referenze’, cioè di impianti solari termodinamici già operativi anche sul proprio territorio che dimostrino la validità delle realizzazioni. Ma in Italia questa tipologia di impianto sta scontrandosi con diversi ostacoli, sia di natura burocratica che di accettazione locale.
"Il settore del solare termodinamico nel nostro paese ha l’eccellenza della ricerca, guidata da Enea, una filiera industriale completa e diffusa sul territorio, una tecnologia capace di produrre elettricità, calore, raffreddamento e possibilità di accumulo e di dispacciamento secondo le necessità della rete commenta Gianluigi Angelantoni, Presidente ANEST, Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica
Per poter esprimere le proprie competenze e potenzialità – ha aggiunto Angelantoni il settore ha bisogno che siano rimossi con urgenza gli innumerevoli passaggi previsti degli iter burocratici nazionali e, al contempo, creare condizioni migliori per l’accettazione locale degli impianti, superando posizioni a volte puramente ideologiche e non basate su dati di fatto".
Queste problematiche saranno oggetto di uno specifico Convegno promosso da ANEST, con la collaborazione di ESTELA, l’associazione europea del settore, che si terrà presso la Fiera Milano il 7 maggio in occasione di Solarexpo-The Innovation Cloud 2014.
"La tecnologia solare termodinamica ha avuto uno sviluppo maggiore fuori dall’Europa – afferma Luis Crespo, Presidente di ESTELA (European Solar Thermal Electricity Association)  Ma l’Italia, così come la Spagna, che ha già realizzato più di 50 impianti per una potenza di oltre 2,3 GW, può avere ancora un ruolo fondamentale nel far crescere e sviluppare il comparto, non solo nel territorio nazionale ma in tutto il mondo. L’appuntamento del 7 maggio sarà uno passaggio fondamentale per avvicinare i policy makers del sud Europa e dell’area sunbelt’ a questa tecnologia".
"Attraverso due testimonianze di prestigio, come la partecipazione dell’associazione ESTELA e del K.A. CARE, l’evento promosso da ANEST analizzerà gli scenari internazionali del solare termodinamico spiega Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo-The Innovation Cloud Nella prima parte del convegno assisteremo al dibattito fra imprenditori e manager dell’industria italiana e internazionale del solare termodinamico. Si analizzeranno poi le condizioni per lo sviluppo di questa tecnologia a livello nazionale, soprattutto al fine di favorire l’accesso dell’industria ai mercati esteri. Seguirà poi una tavola rotonda per un confronto tra industria, cittadini e media, per provare a sfatare miti e luoghi comuni che troppo spesso vengono associati a questa tecnologia".