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Smith: «Intenzionati a non chiudere»

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L’annuncio fatto ai sindacati provinciali nell’incontro avvenuto a Pisa

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

«Un importante passo avanti». E’ la definizione che va per la maggiore dalle parti di Saline di Volterra dopo la notizia diffusa da una nota congiunta dei sindacati (Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil) in cui si rende noto l’esito dell’incontro avuto dai rappresentanti dei lavoratori ed esponenti dell’Unione industriale pisana, delegati dalla Smith per sancire il dietrofront rispetto a quanto dichiarato un mese fa. In trenta giorni esatti si è passati dalla mobilità per 193 dipendenti e la chiusura dello stabilimento di scalpelli per perforazioni petrolifere a un piano industriale, che sarà presentato entro il 10 giugno, con il ricorso agli ammortizzatori sociali ed elementi per il mantenimento e il rilancio dell’azienda. Insomma, la multinazionale americana ha accettato le richieste fatte dal sindacato sulla spinta della battaglia che ha unito gli operai al territorio, le istituzioni e le forze politiche. Bene, ma la lotta continua. Pur con le dovute cautele, questa può essere considerata una prima (fondamentale) vittoria, perché appare come il risultato di una mobilitazione che ha coinvolto tutti, dai lavoratori alle loro famiglie, passando per i sindaci della Valdicecina, la Regione, gli abitanti della zona e le attività economiche di un territorio che si è reso conto di non poter perdere un altro pezzo importante sotto l’aspetto dell’occupazione e la ripartizione della ricchezza. «Consideriamo l’apertura fatta dall’azienda un primo, importante risultato frutto della straordinaria mobilitazione, a cui si è aggiunto l’impegno di istituzioni e forze politiche», hanno sottolineato i sindacati in maniera congiunta dopo l’incontro di ieri. L’amministratore delegato di Smith, Giuseppe Muzzi, non era presente ma aveva delegato gli esponenti di Confindustria a dare la notizia del parziale “passo indietro” ad un mese dall’inizio della vertenza. «Il piano industriale che sarà presentato entro le metà di giugno è finalizzato alla continuità dell’attività produttiva nello stabilimento di Saline, oltre all’attivazione dei necessari ammortizzatori sociali di sostegno al piano», hanno continuano i rappresentanti dei lavoratori, aggiungendo: «Ora più che mai, con ancor maggior convinzione e determinazione, proseguirà la mobilitazione, a partire dall’incontro al ministero dello Sviluppo economico». Dalla mobilita’ alla mobilitazione. Già, la partenza di stamani per Roma, il culmine di una lotta durata un mese e iniziata con la comunicazione della messa in mobilità, avvenuta lo scorso 27 aprile. Da quel momento in poi, mille stati d’animo hanno attraversato la Valdicecina, fortificando, però, l’unione tra i lavoratori e il territorio circostante. Pochi giorni per organizzarsi e decidere cosa fare e il 30 aprile duemila persone sono scese in strada partendo dallo stabilimento di Saline per un corteo fatto da società civile, studenti, famiglie. Una mobilitazione imponente a cui è seguita quella del Primo maggio, trasformatasi da Festa del Lavoro in lotta per il posto, con la Smith in cima ai pensieri di tutti. Il 5 maggio, poi, la tensione ha raggiunto il culmine, ma sempre in maniera molto contenuta e civile, davanti alla sede dell’Unione industriale pisana. In quella circostanza, Muzzi e i sindacati avevano in programma il primo appuntamento dopo l’inizio della vertenza. Un confronto duro, anticipato dall’irruzione degli operai nel piazzale della Confindustria all’arrivo dell’amministratore delegato, da cui è emersa la richiesta di ritiro della mobilità e il ricorso agli ammortizzatori sociali da parte dei sindacati. E la necessità di prendere un po’ di tempo da parte dell’azienda per confronti con i vertici di Schlumberger, la multinazionale che controlla Smith. Valdicecina unita. E l’8 maggio, poi, il consiglio comunale aperto al Teatro Persio Flacco con oltre 500 persone e 14 sindaci presenti per dire no alla chiusura dello stabilimento. Poi sono arrivate la discesa in campo da parte della Regione, l’attivazione di un ufficio di presidenza indicato dal Governatore Enrico Rossi al Comune di Volterra, l’inizio di trattative per coinvolgere Eni ed Enel in un piano B e lo spostamento del tavolo dal livello territoriale a quello nazionale, con la convocazione di Muzzi al ministero dello sviluppo economico. E ancora, il passaggio del Giro d’Italia, l’inizio del blocco della fabbrica con il presidio permanente davanti ai cancelli, dove la popolazione ha riversato tutta la solidarietà e la vicinanza di cui era possibile. Una forza chiusa in un pugno che, dopo l’incontro di ieri, potrebbe cominciare la sua parabola verso il cielo. In segno di vittori