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SlowFood, l’Ambiente e l’Energia

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Fonte: Dalla Redazione

Autore: Redazione GeotermiaNews

Abbiamo intervistato il Presidente di SlowFood Toscana, Giovanna Licheri sui temi ambientali e sulla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile

SlowFood
Toscana è una realtà importante, potrebbe spiegare in due parole
quale è la filosofia dell’Associazione?

Dico
subito che non è facile spiegare questo in due parole. Slow Food
Toscana guida e coordina l’attività delle condotte sul territorio
regionale, è parte di Slow Food nazionale e internazionale e ne
condivide la filosofia, il cui pilastro centrale è il diritto al
piacere, a partire dalla cultura del cibo: un cibo che deve provenire
da produzioni buone, sostenibili e giuste. L’incontro con le
comunità del cibo ci ha fatto capire che solo con la difesa della
biodiversità e della fertilità dei suoli si possono avere queste
produzioni. Il piacere alimentare deve essere un diritto di tutti.
Tutti i popoli devono essere in condizione di preservare
la capacità e la libertà di decidere cosa coltivare, come
trasformarlo e di cosa nutrirsi quotidianamente; mantenere le
tradizioni e i saperi agricoli è di vitale importanza per la salute
delle comunità e delle culture. Per difendere l’identità e
l’economia locale dobbiamo costruire una rete di alleanze di tutti
coloro che condividono questi principi.

Insieme
a CoSviG e con la Fondazione SlowFood per la Biodiversità, a marzo
di quest’anno è stato sottoscritto lo Statuto della Comunità del
Cibo a Energia Rinnovabile, ovvero una comunità di produttori
alimentari che usano le energie rinnovabili nel proprio ciclo
produttivo, in particolare, appunto, la Geotermia. Quale ruolo
potranno avere, a suo parere, le Energie Rinnovabili all’interno
della filiera alimentare?

Nel
Manifesto della qualità alimentare di Slow Food si dice che il cibo
deve essere “buono, pulito e giusto”, quindi è indispensabile
che sia prodotto rispettando l’ambiente, gli ecosistemi e la
biodiversità. L’utilizzo di energie rinnovabili permette
produzioni “pulite”, in rapporto armonioso con la natura.
Dobbiamo sviluppare queste pratiche garantendo in questo modo anche
il diritto inalienabile delle comunità locali di praticare,
tramandare ed evolvere le loro conoscenze tradizionali, nel rispetto
della loro identità e della loro cultura, senza
che nessuno possa interferire”.

In
questi giorni si stanno concludendo le cene di Gusto Pulito, a cui ha
partecipato proprio la Comunità del Cibo a Energia Rinnovabile: di
che cosa si tratta e quale è il rapporto tra ambiente e gusto?

Gusto
pulito è un progetto frutto dell’accordo firmato da Cosvig, Slow
Food Toscana e Fondazione Slow Food per la biodiversità, teso a
valorizzare il territorio e la sua produzione agroalimentare che si
basa sull’utilizzo dell’energia geotermica. Questo è stato reso
possibile grazie all’impegno delle condotte presenti sul territorio
e nei primi due anni sono state realizzate varie iniziative “in
loco” (conoscenza e degustazione di prodotti, anche spontanei,
gite delle classi di varie scuole che in Toscana aderiscono al
progetto di educazione ambientale-alimentare “Orto in condotta”).
Quest’anno abbiamo deciso di “esportare” la realtà
agroalimentare geotermica: le condotte Slow Food di Empoli, Siena,
San Miniato, Compitese, hanno organizzato nei loro territori cene
con menù a base dei prodotti delle aziende della Comunità del Cibo,
con la partecipazione dei produttori che spiegavano caratteristiche,
tecniche, ecc. (come d’abitudine avviene nelle iniziative
enogastronomiche di Slow Food). A Scandicci, al Bistrot del Mondo,
primo circolo culturale della Fondazione Slow Food per la
biodiversità, si è tenuta la “cena ufficiale” che ha visto
anche la partecipazione di rappresentanti di alcuni enti locali,
della Regione , e dell’assessore regionale all’ambiente Annarita
Bramerini.

Per
quanto riguarda il rapporto tra ambiente e gusto, mi sembra di avere
già spiegato che per noi che partiamo dalla filosofia della
riscoperta del piacere attraverso la cultura del cibo, piacere
alimentare significa ricercare le produzioni lente, ricche di
tradizione e in armonia con gli ecosistemi; significa difendere i
saperi lenti, che scompaiono insieme alle culture del cibo; significa
lavorare per la sostenibilità delle produzioni alimentari e quindi
per la salute della Terra e la felicità delle persone. Questo è per
noi “il gusto” e l’educazione al gusto, a partire dai
“giovanissimi”, è un punto fondamentale della nostra mission.

Quali sono gli
auspici per il futuro in termini di ambiente, sostenibilità ed
ecologia per quanto riguarda SlowFood?

Da parte nostra
lavoriamo perchè si possa realizzare quanto ho cercato di esporre
anche prima, attraverso un diverso sistema produttivo “che rispetti
e sviluppi l’agricoltura di piccola scala delle comunità locali,
preservi la biodiversità agricola, alimentare e culturale,
ripristini una forte correlazione tra agricoltura e ambiente,
garantisca un commercio equo, solidale e sostenibile, cioè di
prossimità”. Il 10
dicembre 2009, in tutto il mondo, tutti i convivium di Slow Food, le
comunità del cibo di Terra Madre, i Presidi e tutti coloro che si
riconoscono in queste idee festeggeranno il “Terra Madre day” con
tutta una serie di iniziative focalizzate sul “mangiare locale” e
la promozione del cibo sostenibile.