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Riscaldamento e raffrescamento solare: le prospettive al 2050 secondo la Iea

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Nel corso di una Conferenza internazionale, l’Agenzia internazionale dell’energia ha presentato un rapporto dedicato alle tecnologie del riscaldamento e raffrescamento solare. Se nel primo caso si tratta di un sistema ormai consolidato, per il solar cooling siamo ancora in fase di sperimentazione, ma in entrambi i casi le prospettive sono molto interessanti

Fonte: Eco dalle Città

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Si è tenuta a San Francisco dal 9 all’11 luglio la prima Conferenza internazionale sul riscaldamento e raffrescamento solare negli edifici e nell’industria (SHC Conference 2012). Lo riferisce Assolterm, Associazione italiana solare termico, precisando che in occasione dell’evento, Paolo Frankl, capo della divisione energie rinnovabili della International energy agency (Iea), ha presentato il rapporto sul riscaldamento e raffrescamento solare (vedi allegato).
Secondo l’Agenzia, le diverse applicazioni del solare termico potrebbero, nel lungo periodo, sostituire in modo significativo i combustibili fossili nel riscaldamento e raffrescamento degli edifici e nei processi industriali, anche se alcune tecnologie sono al momento ancora poco sfruttate. Il rapporto, in particolare, descrive un’ampia gamma di sistemi, dagli impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, una tecnologia ormai matura, al solar cooling o raffrescamento solare, che invece è ancora in una fase di sperimentazione.
Secondo le previsioni della Iea, la tecnologia solare termica per la produzione di calore e di freddo potrebbe arrivare, entro il 2050, a coprire più del 16% dei consumi finali di energia per la produzione di calore alle basse temperature e quasi il 17% dei consumi finali di energia per il raffreddamento.
L’Agenzia sostiene, inoltre, che “un quadro legislativo stabile e di lungo periodo” potrebbe giocare un ruolo decisivo nel prossimo decennio nel dispiegare il grande potenziale della produzione di calore e freddo con il solare termico. Il rapporto, pertanto, invita i Governi nazionali a varare politiche stabili e di lungo periodo, adatte a favorire gli investimenti nel settore e a promuovere la ricerca scientifica e tecnologica.