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Ricerca su risorse idriche e sistemi agroalimentari nel Mediterraneo: aperti i bandi del Programma PRIMA

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All’Università di Siena la sede di IT4PRIMA, struttura nazionale a supporto del Programma

Fonte: Università di Siena

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Il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha annunciato l’apertura dei bandi di PRIMA, il Programma di ricerca e innovazione Euro-Mediterraneo sui temi delle risorse idriche e dei sistemi alimentari che è co-finanziato dalla Commissione Europea e da 19 Paesi dell’Area. Università, enti e organismi di ricerca, imprese ed associazioni no profit possono presentare progetti di ricerca e innovazione sulle 12 tematiche previste dai bandi e nei settori dell’efficienza nell’uso delle risorse idriche, dell’agricoltura sostenibile e del comparto agroalimentare. I bandi, disponibili sul sito del Miur, sono finanziati per il 2018 con oltre 50 milioni di euro.

“PRIMA rappresenta un’iniziativa strategica per il nostro Paese, per le sue potenzialità ai fini della promozione della ricerca di eccellenza e per le sue valenze in termini di diplomazia scientifica”, ha spiegato la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, esprimendo anche soddisfazione per il lancio dei bandi al termine di un iter di preparazione nel quale il MIUR ha giocato, fin dal 2012, un ruolo da protagonista.
A sottolineare la centralità del Mediterraneo, che per la prima volta vede un programma di ricerca dedicato specificamente a questa area, è stato Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA, incaricata dell’attuazione del Programma.

Nell’ambito del Programma, l’Università di Siena, è stata indicata come sede della struttura nazionale di supporto alle iniziative del Programma, denominata IT4PRIMA. A IT4PRIMA partecipano i rappresenti del sistema italiano della ricerca e dell’innovazione sui temi delle risorse idriche e dell’agrifood, delle università, CNR, ENEA, Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Agricoltura, imprese e altri portatori di interesse. Saranno organizzate attività di disseminazione del Programma PRIMA e dei suoi obiettivi, rilevazione dei casi e promozione e delle soluzioni più interessanti per le imprese, per le comunità e i cittadini, nonché attività di educazione all’imprenditorialità nel settore agroalimentare, per gli operatori locali e del più ampio bacino del Mediterraneo. “Tutto ciò – ha ricordato il professor Riccaboni – in coerenza con lo scopo finale del Programma, quello di contribuire a uno sviluppo inclusivo e sostenibile dell’Area Mediterranea, attraverso la promozione del settore agrifood e lo sviluppo rurale, centrali anche per fronteggiare i temi delle migrazioni”.