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Rapporto: Italia quinta potenza geotermica mondiale

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L’Italia è al quinto posto nel mondo per potenza geotermica grazie soprattutto ai siti geotermici della Toscana di Larderello, Radicondoli e Monte Amiata.

Fonte: ZeroEmission.tv

Autore: ZeroEmission.tv

Il nostro Paese gode infatti dei vantaggi acquisiti nel corso di una lunghissima tradizione, che affonda le sue radici all’inizio del secolo scorso.

 

Ma sono sempre più numerosi i paesi che, consci delle opportunità che offre, hanno deciso di puntare su questa fonte energetica. Tanto che negli ultimi cinque anni si è registrato un vero e proprio boom: a fronte di un aumento del numero dei paesi che fanno uso di energia geotermica la capacità totale installata ha raggiunto quest’anno i 10.715 MW. Il dato è contenuto nel rapporto “Geothermal Energy: International Market Update”, realizzato dalla statunitense Geothermal Energy Association (GEA), secondo il quale l’energia geotermica ha fatto registrare una crescita del 20 per cento rispetto al 2005.

 

Oggi si producono 67.246 GWh in 25 Paesi, pari ai consumi elettrici di 52 milioni di persone, ma sono ben 70 i Paesi con progetti in costruzione o che hanno deciso di puntare su questa fonte. A questi ritmi, stima il rapporto, la capacità installata raggiungerà i 18.500 MW entro il 2015. Secondo le previsioni, gli aumenti più significativi saranno quelli del Kenya, che punta ad arrivare a 490 MW nel 2012 e a 4000 MW nel 2030, e dell’Indonesia, che si è prefissata un traguardo di 9.500 MW, pari a un aumento dell’800 per cento.

Per il rapporto la crescita del settore è favorita da politiche di incentivi, tipici per le energie rinnovabili, e da istituzioni regionali che finanziano i progetti e migliorano la cooperazione e lo scambio di tecnologie e informazioni tra gli Stati. Ne è un esempio l’African Rift Geothermal Energy Development Facility, che opera in 6 Stati africani.

Il paese che ha fatto registrare negli ultimi anni la crescita maggiore in assoluto sono gli Stati Uniti con 530 MW installati tra il 2005 e il 2010. Seguono l’Indonesia (400 MW), l’Islanda (373 MW), la Nuova Zelanda (193 MW), la Turchia (62 MW). Per quanto riguarda le aree geografiche, la crescita è evidente soprattutto in Europa e in Africa: da 10 a 24 Paesi e da 6 a 11 Paesi rispettivamente. Gli Stati Uniti sono anche il primo Paese per quanto riguarda la capacità totale installata: 77 centrali per un totale di 3.086 MW. Seguono le Filippine (1.904 MW), Indonesia (1.197 MW), Messico (958 MW) e appunto l’Italia (con 843 MW).

 

In un contesto mondiale in cui la geotermia viene considerata una soluzione sempre più vantaggiosa e affidabile per l’approvvigionamento energetico, l’Italia è destinata comunque a mantenere un ruolo di protagonista grazie ai progetti di geotermia avanzata. Proprio in questi mesi sta partendo il progetto, denominato “Campi Flegrei Deep Drilling Project”, per lo sfruttamento geotermico delle aree vulcaniche italiane: un esperimento condotto dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per la realizzazione di una perforazione che partendo dall’ex acciaieria Ilva di Bagnoli raggiungerà una profondità di 4 chilometri nel Golfo di Pozzuoli, dove le temperature raggiungono 500 – 600 gradi centigradi.