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Radicondoli: Teleriscaldamento Calore dalla terra per tutto il paese

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DEFINIRLA “opera del millennio” come ha fatto l’assessore comunale alle Energie rinnovabili Flavio Lippi può sembrare esagerato, se non fosse che una realizzazione da 9 milioni di euro in un paesino che sfiora i mille abitanti è di per sé epocale e se non fosse, soprattutto, che proietterà uno dei più piccoli Comuni d’Italia sul proscenio d’Europa.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Siena – Pagina Valdelsa

Autore: ALESSANDRO VANNETTI

Grazie alla geotermia, infatti,
Radicondoli disporrà del “teleriscaldamento”, opera di buon
senso antico e di alta ingegneria moderna, che consentirà di avere
acqua calda e riscaldamento negli edifici, disponendo di un’unica
centrale termica (quasi un’enorme “caldaia centralizzata”)
anche molto distante, che li serve tutti e che ognuno può regolare
come crede. «E’ un sogno e un’opportunità che oggi, finalmente,
si concretizza – prosegue l’assessore – Dopo l’accordo
generale sulla geotermia fra Enel e Regione Toscana raggiunto lo
scorso aprile, il nostro Comune può beneficiare delle risorse messe
a disposizione per lo sviluppo dell’attività geotermica: il
progetto dell’impianto c’è già, realizzato dal Cosvig, oggi
siamo al lavoro per concretizzare il piano finanziario e valutare la
risposta dei cittadini in termini di preadesioni al
teleriscaldamento. L’opera permetterà di servire circa l’80 per
cento della popolazione, con ingenti risparmi energetici sia a
beneficio della comunità che dell’ambiente». I benefici della
ealizzazione del teleriscaldamento vanno anche oltre, consentendo
un’operazione generale di rinnovamento del paese. «La
realizzazione dell’impianto e le opere di adeguamento necessarie –
spiega Bravi – ci permetteranno, inoltre, di attuare una serie di
interventi, come il rifacimento della pavimentazione del paese e i
sottoservizi».

Un’opera di questa portata fa
apparire quasi “secondari” altri due progetti, pure importanti,
come la riqualificazione della pineta comunale e la ricostruzione del
Ponte D’Anqua, abbattutto dalla piena del fiume Cecina nel 2005. Il
primo consentirà di rispondere alla necessità di nuovi posti auto,
con un parcheggio interrato che non comprometterà lo spazio verde;
il secondo permetterà di ristabilire un collegamento viario diretto
fra Radicondoli e la provincia di Pisa.