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Radicondoli approva mozione contro il permesso di ricerca geotermico “Lucignano”

Il sindaco Guarguaglini: «Pronti a potenziare gli attuali poli produttivi posti nelle zone dichiarate idonee e a comprovata vocazione geotermica, ma non vogliamo mercificare il nostro territorio»

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Il sindaco Guarguaglini: «Pronti a potenziare gli attuali poli produttivi posti nelle zone dichiarate idonee e a comprovata vocazione geotermica, ma non vogliamo mercificare il nostro territorio»


Il Consiglio comunale di Radicondoli, coi voti della maggioranza e di un parte della minoranza, ha approvato la mozione avanzata da Energie per Radicondoli sul permesso di ricerca geotermico “Lucignano”, contro il quale il Comune di Radicondoli ha espresso parere sfavorevole già a partire dal 2016.

«Il Consiglio ribadisce – si legge nel testo – la contrarietà di questa amministrazione al progetto “Lucignano” e chiede al sindaco di inviare la memoria al presidente del Consiglio dei Ministri come riflessione sul rispetto delle articolate vocazioni del territorio di Radicondoli ed un’attenta valutazione del valore irrinunciabile dell’equilibrio posto tra le esigenze e le potenzialità produttivo- industriali e i valori paesaggistico-ambientali, auspicando il rigetto del permesso di ricerca Lucignano».

Nello stesso tempo, con la mozione approvata il Consiglio comunale conferma la propria disponibilità per continuare «a dare il proprio contributo alla politica energetica nazionale, confidando in uno sviluppo della geotermia nel pieno rispetto del principio di precauzione e delle aree non idonee, fermo restando il rispetto dei vincoli e della pianificazione paesaggistico-ambientale nazionale e regionale. L’auspicio – continua la mozione – è che la geotermia debba essere governata tramite una programmazione concertata affinché i territori possano conservare e incrementare le proprie vocazioni, incluse rilevanti attività come il turismo, l’agricoltura di qualità e l’agroalimentare».

Un approccio improntato all’equilibrio che, secondo il Comune, verrebbe meno nel caso di “Lucignano”, il cui permesso di ricerca (presentato ormai un decennio fa) rappresenta il primo step di una procedura volta a realizzare un impianto geotermico pilota – il cui iter autorizzativo fa dunque capo al Governo nazionale, dove è ancora in corso la fase di valutazione ambientale –, dotato di tecnologia binaria ORC (Organic Ranking Cycle, ndr) e potenza installata pari a 5 MW, pensato per produrre energia impiegando risorse geotermiche a media entalpia.

Si tratta dunque di una tecnologia diversa rispetto a quella già adottata con profitto negli ultimi 50 anni a Radicondoli, area che oggi rappresenta oggi il secondo Comune (dopo Pomarance) per produzione geotermoelettrica in Toscana e dunque in Italia.

«Il territorio di Radicondoli è interessato da ampi e importanti insediamenti industriali geotermici dei quali andiamo orgogliosi – spiega il sindaco, Francesco Guarguaglini – Ma l’impianto “Lucignano” sarebbe realizzato in contrasto con l’attuale assetto socio-economico della zona e con la relativa pianificazione urbanistica. C’è un costo socio-economico-ambientale oltre il quale non si può andare. Peraltro, nel permesso Lucignano, per una capacità produttiva di soli 5MW, si prevede la realizzazione un impianto industriale di notevoli dimensioni e l’estensione con quasi 5 km di vapordotto; si prevedono inoltre due centrali in aree non vocate alla produzione di energia geotermica. Radicondoli è pronta a mettere in atto la sfida per una efficace transizione energetica e la vuole raggiungere potenziando anche gli attuali poli produttivi posti nelle zone dichiarate idonee e a comprovata vocazione geotermica, ma non vogliamo mercificare il nostro territorio. Occorre rispettare le nostre diverse vocazioni che si fondano sui preziosi valori storico- culturali, ambientali e paesaggistici: geotermia, ambiente, turismo e agricoltura di qualità possono convivere e svilupparsi in armonia. Nel 2021 tra l’altro – sottolinea il primo cittadino – si contano più di 21.635 presenze turistiche, con un incremento rispetto al 2020 del 46,35% e punte nel mese di maggio 2021 di un +719,44%».