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«Raddoppieremo la potenza con l’energia dal sottosuolo»

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Starace (Enel Green Power) punta anche su eolico e solare

Fonte: La Nazione

Autore: Alessandro Farruggia

 

ENEL Green Power avvierà entro novembre in Toscana due nuovi gruppi geotermici da 40 Mw e ritiene che il potenziale teorico dell’energia dal sottosuolo «consentirebbe un raddoppio della potenza installata». Prospettive molto rosee in Italia riguardano anche il solare e, in misura minore, l’eolico. Al punto che, grazie anche all’idroelettrico, l’obiettivo europeo di coprire entro il 2020 il 20% del fabbisogno elettrico «sarà certamente centrato». A dirlo è l’ingegner Francesco Starace, amministratore delegato della società che ha impianti di energia rinnovabile per complessivi 5400 Mw, nata da una costola di Enel. Ad ottobre verrà collocata in Borsa.

Dove si trovano le due nuove centrali?

«A Radicondoli e a Chiusdino (Siena) e sono all’avanguardia sia per la generazione che per il controllo delle emissioni».
Quali sono le prospettive per il geotermico in Italia? Altri 200 Mw entro il 2024 come dall’accordo con la regione Toscana del 2007?

«Il potenziale geotermico italiano è oggi ben sfruttato, ma si può fare molto di più. Limitandosi alla geotermia ad alta temperatura ed applicando la miglior tecnologia disponibile, c’è spazio quasi per un raddoppio della potenza installata. Naturalmente va fatto dimostrando al territorio che l’impatto ambientale non c’è. Passo dopo passo, si può fare con il consenso di tutti».

E per eolico e solare?

«Per l’eolico, che pure non è uno dei punti di forza per le rinnovabili italiane, si può realisticamente pensare di aggiungere qualche migliaio di megawatt. Crediamo che le prospettive siano migliori per il solare. In questo momento l’Italia è al secondo posto come tasso di crescita per il fotovoltaico e noi di Enel Green Power oltre a credere nel fotovoltaico, per il quale abbiamo anche avviato una joint venture con Sharp e St Microeletronics per la costruzione a Catania di un impianto per pannelli ad alta tecnologia che entrerà in produzione alla fine del prossimo anno, abbiamo appena installato a Priolo una centrale che utilizza la tecnologia del solare termodinamico. Anche se i costi sono ancora elevati, le potenzialità sono enormi, specie in zone ad alta insolazione».

Pensate di realizzare centrali termodinamiche in zone desertiche?

«Si, è quello che vorremmo fare».

Ma per il solare credete più alla generazione diffusa o a centrali?

«Credo che ci sia spazio per entrambe le tipologie. E infatti siamo presenti sia nella costruzione di centrali sia nel fotovoltaico diffuso con Enel.si, che ci sta dando grandi soddisfazioni».

Crede che l’obiettivo del 20% da rinnovabili fissato dall’Europa sia raggiungibile?

«L’Europa ci arriverà sicuramente e anche l’Italia ce la farà».

Se è un obiettivo possibile è anche economicamente sensato?

«La vera scelta per l’Italia è avere una molteplicità di fonti. Le rinnovabili sono buone per l’ambiente, danno una sicurezza sul costo dell’energia prodotta e garantiscono indipendenza energetica. Non è poco».