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Quando geotermia e sensori intelligenti educano al green building

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In corsa per ricevere le certificazioni LEED Platinum e Living Building Challenge, il centro educativo di Pittsburgh è a energia zero e usa sensori per suggerire agli utenti come ottimizzare il risparmio energetico

Fonte: Rinnovabili.it

Autore: Rinnovabili.it

Punta su geotermia e sensori intelligenti sparsi per tutto l’edificio il Frick Environmental Center di Pittsburgh, un centro educativo ricostruito dopo un incendio che ha riaperto di recente. Il nuovo progetto, curato dallo studio Bohlin Cywinski Jackson, si propone come modello di green building. Infatti mira a raggiungere non soltanto la certificazione LEED Platinum, il grado più alto nella scala del Green Building Council statunitense, ma è in corsa anche per ottenere la piena certificazione Living Building Challenge, che presuppone requisiti ben più stringenti.

Il Frick Environmental Center è un edificio a due piani che si estende su quasi 1.500 mq, affacciato su un grande parco dove hanno luogo attività educative aperte a tutta la cittadinanza. Ma è soprattutto un edificio a energia zero. Per raggiungere questa prestazione energetica, il centro si affida principalmente ai pannelli fotovoltaici integrati nelle tettoie che schermano il parcheggio, capaci di generare circa 150mila kWh l’anno, ovvero 10mila kWh in più di quanto richiesto dall’edificio. L’eccesso viene quindi re-immesso nella rete e reso disponibile per la città.

A soddisfare il fabbisogno energetico provvedono poi alcuni pozzi geotermici. Grazie alla geotermia e a un sistema di pompe di calore, l’acqua viene riscaldata dal calore naturale della terra a più di 150 metri di profondità. Riportata in superficie, il calore viene immesso nell’edificio attraverso un sistema radiante a pavimento, che limita inutili dispersioni di calore. Oltre che a energia zero, il Frick Environmental Center è anche “net zero water”: le abbondanti precipitazioni permettono di fare affidamento esclusivamente sull’acqua piovana, che tramite un sistema di raccolta viene anche destinata in parte al raffrescamento dell’edificio.

Viene poi sfruttata fino in fondo la vocazione educativa del complesso anche per quanto riguarda l’efficienza energetica: mentre un sistema di sensori intelligenti regola l’intensità dell’illuminazione in base alla quantità di luce che filtra all’interno (riducendo l’intensità dei punti luce più vicini alle finestre, dove arriva più luce naturale), altri sensori “leggono” le condizioni atmosferiche complessive all’esterno. E quando sono giudicate ottimali, una luce verde avvisa gli utenti all’interno che è energeticamente conveniente aprire le finestre. In questo modo viene regolato sia il guadagno di calore sia la ventilazione.