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Proposta di legge regionale sullo sviluppo della geotermia in Toscana

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05/04/2012 Roma. Stazione Termini. Presentazione dei nuovi treni per i pendolari destinati alle regioni. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana
Per centrare gli obiettivi servono altri 150 MW, la Giunta prende sei mesi di tempo per precisare i parametri di autorizzazione per nuovi pozzi esplorativi.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Strozzi Sacrati, il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha presentato ai giornalisti la nuova proposta di legge sullo sviluppo geotermico nella Regione. La Giunta Regionale  ha infatti appena approvato il provvedimento destinato, nei prossimi giorni, a proseguire in Consiglio il proprio iter legislativo, complicato tuttavia dall’ombra dello scioglimento dell’assemblea per la prossima tornata elettorale.
Il testo dell’esecutivo, nel suo complesso, mira alla razionalizzazione di una fonte energetica, quella geotermica, definita dalla stessa Regione Toscana “strategica”, e alla definizione di un punto di equilibrio tra quanto previsto dalla programmazione (e dagli impegni con il Governo centrale)  e le oltre trenta richieste di permessi per esplorazione e ricerca di nuovi giacimenti in Toscana.
La proposta di legge è stata elaborata tenendo conto degli obiettivi dello sviluppo geotermoelettrico al 2020 riportati nel Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER) che, seppur ancora non licenziato definitivamente, rimane il punto di riferimento ad oggi.
In Toscana risultano operanti 34 impianti geotermoelettrici dislocati sia nell’area geotermica tradizionale che sul Monte Amiata con una potenza efficiente lorda istallata pari a 875,5 MW. Con la recente apertura della centrale di Bagnore 4 nel comune di Santa Fiora (GR), che apporta 40 MW, adesso per centrare l’obiettivo al 2020 mancherebbero 150 MW.
È su questa capacità residua che occorre intervenire, secondo la Giunta con uno specifico strumento normativo, per stabilire dove, come e quando rilasciare le opportune autorizzazioni per le attività di ricerca di nuovi giacimenti, per evitare rischi di sostenibilità ambientale e socioeconomica nelle aree di produzione geotermica. "In questi sei mesi stabiliremo quali siano i criteri perché le ricerche non siano 31, ma siano semplicemente il numero funzionale alla programmazione che abbiamo fatto nel Piano energetico", ha dichiarato in conferenza stampa il Presidente Rossi.
Con questa legge la Regione si dà così tempo per valutare meglio con quali criteri e modalità sviluppare la geotermia in Toscana per raggiungere i 150 MW di potenza che ancora mancano per centrare l’obiettivo imposto al 2020 dal cosiddetto Burden sharing, la ripartizione degli oneri concordati tra i Paesi dell’Unione Europea, e recepito dal Piano energetico regionale. Al momento in Toscana ci sono 31 i permessi di ricerca geotermica. Di questi, 24 sono in una fase preliminare non invasiva e 7 nella fase di ricerca più avanzata.