Tra poche settimane il documento sarà portato all’attenzione del consiglio provinciale per l’adozione, passaggio che precede l’approvazione vera e propria. Il Piano arriva, parlando di energia, in un momento storico, cruciale. Di recente abbiamo letto il presidente dell’Aspo (Associazione per lo studio del picco petrolifero), il professor Ugo Bardi dell’Università di Firenze, affermare che tra il 2012 e il 2015 la produzione di petrolio raggiungerà il limite più alto. Ecco perché definire questa fase storica e delicata al tempo stesso non è esagerato; anzi, è quanto mai opportuno sottolinearlo e rendere consapevole l’opinione pubblica, anche in sede locale, di quanto sta accadendo e dell’importanza delle scelte che le amministrazioni, ad ogni livello, sono chiamate a compiere. Il punto focale, per quanto ci riguarda, è che la contrarietà all’uso e allo sviluppo del nucleare che ci caratterizza deve essere abbinata a un sì convinto nei confronti delle cosiddette fonti rinnovabili e all’energia pulita. Se non si imbocca una strada, è evidente che bisogna imboccarne una alternativa. E così entrano in gioco, con un ruolo determinante, parole ormai entrate nel quotidiano: biomasse, fotovoltaico, eolico. E’ attraverso la produzione di energia da questo tipo di impianti che possiamo puntare all’autosufficienza, a distaccarci in modo definitivo dalla dipendenza da petrolio e dalle altre fonti tradizionali alle quali, nel tempo, non potremo più appellarci. Nel frattempo non siamo stati fermi e, accanto alla geotermia (una delle nostre ricchezze più importanti), ecco che le fonti rinnovabili si stanno già affermando. A livello di eolico, abbiamo 7 impianti autorizzati (per una potenza di 100 megawatt), 3 dei quali in esercizio (Pontedera, Montecatini Valdicecina, Chianni) e 2 in corso di autorizzazione (Monteverdi e ampliamento di Pontedera). Nel fotovoltaico, gli impianti autorizzati (ci riferiamo a quelli superiori ai 200 kw) sono 19, uno realizzato (Peccioli) e 51 quelli in corso di autorizzazione. Per le biomasse, 6 gli impianti autorizzati, 2 di questi realizzati (San Rossore e Montecatini Valdicecina) e uno in fase di istruttoria. La provincia di Pisa già vende, ovvero esporta energia, grazie alla geotermia. Ora vorremmo tendere all’autosufficienza anche senza tener conto della geotermia tradizionale. Siamo già a buon punto e il nuovo Piano Energetico, che fissa obiettivi e anche limiti, ci aiuterà a muoverci lungo la giusta rotta. Nella corretta compatibilità ambientale, dobbiamo insistere lungo questo cammino.
