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Piancastagnaio. Vagaggini: “Soddisfazione per la soluzione Floramiata; ora incontro con la nuova proprietà. Tutela per i lavoratori con particolare attenzione ai nostri cittadini.”

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All’indomani dell’acquistto da parte di “Amiata Flor” del polo vivaistico di Casa del Corto, il primo cittadino di Piancastagnaio ripercorre l’ultima parte del percorso che ha portato all’aggiudicazione dell’asta di vendita per io fallimento di Floramiata.
“Il mio Comune ha dato molto, dall’energia all’ambiente ed anche negli ultimi mesi attraverso il tavolo di crisi presso il Mnistero dello Sviluppo Economico istituito per la soluzione dei certificati bianchi. Ora è giusto che i miei concittadini siano tutelati nella trattativa delle assunzioni dove, comunque, mi auguro che tutti i lavoratori, fissi e stagionali, siano di nuovo assorbiti dalla nuova azienda.”

Fonte: AmiataNews.it

Autore: Marco Conti

“La conclusione ad oggi positiva della trattativa per l’acquisto di Floramiata è sicuramente motivo di soddisfazione per me, per l’Amministrazione Comunale e per la comunità di Piancastagnaio. Ora vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni quando si conoscerà il piano industriale e indicati quanti e chi saranno i dipendenti da subito assunti dalla Flor Amiata, la società che ha acquisito l’impianto di Casa del Corto”

Sono queste le prime parole, con cui il Sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, commenta l’acquisto da parte di Amiata Flor di Floramiata, di cui fu dichiarato il fallimento nell’Ottobre del 2015 dando inizio a un periodo di crisi e mobilitazione a tutela del futuro dei 130 dipendenti e degli stagionali coinvolti nel fallimento di uno dei poli florovivaistici più importanti d’Europa, nato per le esigenze occupazionali dovute alla chiusura dei giacimenti mercuriferi amiatini.
Amiata Flor, aggiudicatrice dell’asta di Martedì 21 Febbraio u.s., unica azienda che aveva presentata l’offerta di acquisto (3,5 milioni di Euro), è costituita da un pool di imprenditori esperti del settore che svolgono la propria attività si in Italia che all’estero; li ricordiamo: Giorgio Tesi Gropu, nota azienda florovivaista di Pistoia, Nino Barile della Barile Flower Service di Terlizzi (Ba),  Alberto Dainelli, della Homleg di Poggibonsi.

“Un anno molto difficile, in un contesto di crisi globale e locale, dove, come Comune di Piancastagnaio abbiamo cercato di fare tutto il necessario alla soluzione di un problema che coinvolgeva lavoratori, compresi anche quelli dell’indotto, istituzioni ed ENEL con la produzione del calore necessario alla produzione florovivaistica portato in azienda dal termo che attraversa il territorio del mio Comune che ne è proprietario. – sottolinea Vagaggini – Debbo dire che abbiamo sentito anche un po’ il senso di solitudine dovuto alla distanza della politica toscana, in particolar modo negli ultimi mesi, quando si stava avvicinando il momento cruciale della trattativa, dopo le aste andate deserte di Maggio e Luglio 2016.”
“Ora con con la nuova proprietà Amiata Flor, – continua il Sindaco – abbiamo rinnovate speranze e confidiamo che l’azienda, vista la qualità del know-how e dell’esperienza anche internazionale del pool che la costituisce , sappia con il giusto atteggiamento imprenditoriale, sviluppare e consolidare mercati tali da sostenere un rinnovato processo produttivo e commerciale, considerando il determinante  supporto della geotermia fornita gratuitamente dal termo dotto.. “Aspetto comunque di incontrarmi con i rappresentanti della nuova proprietà anche perché, il Comune di Piancastagnaio è sempre stato e rimane uno degli interlocutori principali, anche dopo l’acquisto di ieri (21 Febbraio per chi legge ndr). Come suddetto e ripetuto in altre occasioni, vorrei ricordare che il termo dotto di proprietà del Comune che fornisce l’energia all’impianto florovivaistico, è servito ad oggi solo per questo scopo, a differenza  a differenza di quel che è accaduto in altri comuni geotermici, dove il calore è utilizzato anche a scopi civili.”

“Anche in questo contesto, – continua il primo cittadino pianese – voglio ricordare che, dopo aver attivato come Comune di Piancastagnaio la Regione Toscana attraverso una lettera controfirmata dagli altri sindaci della zona (Abbadia S. Salvatore, Santa Fiora, Radicofani, Castell’Azzara oltre a Piancastagnaio) per il riconoscimento di crisi dell’area, è ancora attiva l’unità di crisi presso il MiSE (Ministero delle Sviluppo Economico) in relazione al riconoscimento ho personalmente attivato il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) dove è stata attivata una unità di crisi, in relazione al riconoscimento dei certificati bianchi, una procedura ancora in atto, di cui si attendono i risultati che mi auguro positivi con benefici significativi per il territorio.  L’unità di crisi – precisa Vagaggini – ci ha visti primi promotori, dopo l’incontro e la collaborazione avuto con il dott. Sperandini, Presidente e Amministratore Delegato della GSE SpA (Gestore dei Servizi Energetici, azienda controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) che ha ritenuto opportuno come la trattativa sui certificati bianchi, dovesse coinvolgere anche il MiSE e non solamente il Comune di Piancastagnaio e lo stesso GSE. Da qui la costituzione dell’unità negli ultimi mesi a, cui oltre ai suddetti, erano presenti per il MiSe il Dott. Castano e la dottoressa Gatta e per Floramiata, il Commissario liquidatore, dott. Sismondi.”

“Ora però la mia preoccupazione è certamente verso il personale in quanto la sua riduzione, almeno in questa fase iniziale che avrà dei risvolti purtroppo traumatici almeno nella sua parte iniziale – conclude il Sindaco di Piancastagnaio – Oggi saranno almeno 75 i lavoratori assunti dalla ma confido che anche gli altri verranno al più presto, così come l’impiego degli stagionali che non sono rientrati nelle trattative durante il periodo dal fallimento ad oggi. Ci saranno sicuramente incontri con i Sindacati per una situazione che mi auguro possa risolversi velocemente e dove, per tutti i motivi elencati vengano tutelati i lavoratori di Piancastagnaio. Attendo fiducioso i prossimi eventi per un’azienda determinante per la soluzione lavorativa e lo sviluppo dell’intero comprensorio amiatino, con valenze nazionali e mi auguro prospettive più a largo respiro.”

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