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Non si cambiano i giochi in corsa

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La presidente di ConfiindustriaToscana, Antonella Mansi, interviene sulla polemica scatenata dal taglio degli incentivi alle aziende delle energie rinnovabili

Fonte: Corriere Fiorentino

Autore: Claudio Bozza

«Un’economia che si basa solo sugli incentivi non è chiaramente sostenibile, ma prima servono regole e impegni chiari, che devono essere rispettati da tutti, istituzioni comprese».
La presidente di ConfiindustriaToscana, Antonella Mansi, interviene con un tono costruttivo sulla polemica scatenata dal taglio degli incentivi alle aziende delle energie rinnovabili. L’annuncio da parte del premier Silvio Berlusconi, ieri, di un nuovo piano di aiuti alle aziende sembra aver momentaneamente rasserenato il clima, ma gli interrogativi restano molti, anche perché nella regione il settore conta circa ventimila addetti. Confindustria non nasconde alcuni dubbi: «La green economy non si può fondare esclusivamente sui finanziamenti statali». Le energie rinnovabili, spiega Mansi, «sono una frontiera, una sfida imprenditoriale su cui ha senso misurarsi. Dopo la fase di start up sostenuta da incentivi statali, l’azienda deve però
trovare economie per rendersi sostenibile». La presidente degli Industriali toscani precisa però che «se un imprenditore assume degli impegni deve poterlo fare in un quadro di regole chiare». Il riferimento va «all’esigenza legittima delle aziende di ridurre i costi dell’energia avvalendosi di impianti fotovoltaici o eolici, per non essere svantaggiate rispetto alle altre» che operano sul mercato internazionale. E, sulla necessità di regole chiare, la presidente Mansi è altrettanto diretta: «Ci sono imprese che hanno preso impegni produttivi e che, dopo essersi viste tagliare gli incentivi, adesso devono fare anche i conti con la perdita del sostegno delle banche – spiega non ci possiamo permettere di cambiare le regole in corsa dopo che era stato predisposto un valido sistema di aiuti, su cui si basano i piani industriali».
C’è poi il problema del manifatturiero, il costo troppo alto dell’energia: «Ci sono aziende che hanno diritto a vedere ridotta la bolletta – spiega Mansi – e c’è l’oggettiva necessità di rivedere il sistema degli incentivi, con una distribuzione più equa». Infine, sull’annuncio del governatore Rossi, che intende limitare il fotovoltaico con una legge per preservare il paesaggio, Mansi mette le mani avanti: «Lo sviluppo si è da sempre misurato coi criteri di vincolo del paesaggio – conclude – se vogliamo essere la frontiera della new economy, ma poi blocchiamo le pale eoliche siamo sulla strada sbagliata: non dobbiamo essere ideologici. Ci piace il cipresso, ma non l’ideologia del cipresso».

Sull’aspetto paesaggistico interviene anche Massimo Vivoli, presidente toscano di Rete Imprese Italia: «Moltissime aziende vogliono sfruttare fotovoltaico ed eolico per abbattere i costi – spiega – ma, specie per la produzione dei pannelli, dobbiamo utilizzare silicio ed altri materiali di alta qualità per scongiurare un altro effetto-amianto».