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MONTECATINI VAL DI CECINA Individuato un fluido geotermico che non produce emissioni in atmosfera

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Siglato un protocollo d’intesa tra Comune, Provincia e Cosvig

Fonte: La Nazione, Cronaca di Pisa – Pagina Volterra-Val di Cecina

Autore: La Nazione, Cronaca di Pisa – Pagina Volterra-Val di Cecina

E SE IL FUTURO della geotermia in
Italia passasse da Montecatini Valdicecina? Le prospettive ci sono:
l’area ha infatti le carte in regola per essere pioniere della
‘media entalpia’, formula che indica risorse di calore nel
sottosuolo a temperature appunto intermedie, ta 100 e 250 gradi. Per
sfruttarle, il Comune, la Provincia di Pisa e il Cosvig (Consorzio
sviluppo aree geotermiche) hanno siglato un protocollo d’intesa che
può segnare una svolta nel settore: al centro c’è un progetto
imperniato su sistemi a impatto zero per territorio e ambiente, in
grado di dare un forte contributo alle fonti rinnovabili oltre che
allo sviluppo ulteriore – sul scala provinciale e regionale – del già
fitto tessuto di aziende hi-tech. “A presentare il progetto –
spiega l’assessore provinciale all’ambiente Valter Picchi – è
stato lo stesso Cosvig, insieme alla Belvedere Spa di Peccioli e a un
gruppo di ricerca costituito, circa un anno fa, da azienda agricola
La Rosa dei Venti, Scout Srl e Geochemiclab Srl. Il gruppo ha
scoperto la presenza di fluidi geotermici utili per la produzione di
energia elettrica in più zone del comune di Montecatini, finora
interessato da una concessione Enel solo in minima parte. Peraltro il
rinvenimento è evvenuto impiegando, prima volta a livello mondiale,
piccoli elicotteri radiocomandati capaci di effettuare la rilevazione
elettromagnetica a bassissime frequenze. Le temperature di questi
fluidi, troppo basse per il classico sfruttamento del vapore, sono
invece ottimali per i nuovi sistemi energetici ‘a ciclo binario’:
impianti di dimensioni modeste che funzionano con scambio di calore
tra il fluido geotermico stesso (pompato in superficie in un circuito
chiuso) e un altro fluido (come isopentano o isobutano) che, bollendo
a basse temperature, produce appunto il vapore per alimentare le
turbine. Il fluido viene quindi di reimmesso nel suolo, senza
sottrazioni d’acqua né emissioni in atmosfera: un sistema,
dicevamo, a impatto zero. Il primo screening ha individuato alcune
aree di possibile estrazione con fluidi tra 100 e 250 gradi, a
profondità fra 1.000 e 2.000 metri rispetto al piano di campagna:
colline a ovest di Montecatini; area La Sassa, podere Ghiaccione;
frazione Saline, località San Domenico; frazione Ponteginori,
località Baracchina. Secondo le stime si potranno produrre almeno 25
milioni kwh di energia elettrica, pari al fabbisogno domestico di
8mila famiglie o 30mila persone, accedendo anche a incentivi statali.