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Le rinnovabili vicine al sorpasso sulle fonti convenzionali

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E’ questa la fotografia che descrive l’ultima edizione del rapporto mondiale sulle rinnovabili pubblicato nell’ambito del REN21, il Renewable Energy Policy Network for the 21st Century, organizzato da Unep e International Energy Agency

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Un trend che non si arresta quello delle rinnovabili sullo scenario mondiale e che è destinato l’anno prossimo a contribuire a soddisfare l’aumento della domanda energetica mondiale più di tutte le fonti convenzionali messe assieme. Il sorpasso è ormai già avvenuto in Europa e negli Stati Uniti dove nel 2009 gli investimenti in potenza installata di fonti rinnovabili, per il secondo anno consecutivo, hanno superato quelli di tutte le fonti fossili messe assieme. E’ quanto emerge dal rapporto sulle rinnovabili nel mondo, nell’ambito del REN21, il progetto portato avanti dall’Unep assieme all’International Energy Agency.

Gli investimenti nelle fonti pulite, nonostante la crisi economica sono andati avanti e in particolare oltre il 60% della nuova potenza installata in Europa e oltre il 50% negli Stati Uniti è stata nel campo delle energie rinnovabili. Alla fine dello scorso anno le fonti pulite hanno coperto un quarto della potenza elettrica totale installata nel mondo, e hanno contribuito a soddisfare il 18% del fabbisogno elettrico mondiale.

Un trend che non si è arresta da anni e che ha visto passare in cinque anni (dal 2004 al 2009) gli investimenti dai 30 miliardi di dollari agli oltre 150 e crescere la potenza installata, soprattutto per alcune fonti, del 100%.

In cinque anni, dal 2005 ad oggi, sono quasi raddoppiati i paesi che hanno attivato politiche a sostegno delle rinnovabili arrivando ad inizio 2010 a oltre 100, con una particolare propensione dimostrata dai paesi emergenti, dato che ben 45 di questi sono nazioni in via di sviluppo.

Il fotovoltaico ha mantenuto negli ultimi 10 anni tassi di crescita media del 60%; l’eolico è cresciuto negli ultimi cinque anni con una media annuale del 27%, il solare termico del 19% arrivando ad essere installato in circa 70 milioni di abitazioni nel mondo.

Su scala globale nel 2009 sono stati installati 80 GW di potenza da rinnovabili contro gli 83 delle fonti fossili e grazie ai previsti grandi parchi eolici cinesi e gli altri progetti di rinnovabili nei paesi emergenti si attende il sorpasso a livello mondiale. Più della metà della capacità installata è già nei paesi ad economia emergente: con la Cina in testa che da sola nel 2009 ha installato 37 GW di energie rinnovabili. Ma l’altro dato interessante è che le potenze emergenti – Cina, India e Sud Corea in testa – stanno assumendo un ruolo crescente anche nell’industria delle rinnovabili: nel 2009 sempre la Cina ha prodotto il 40% dei moduli fotovoltaici installati nel mondo, il 30% delle turbine eoliche e il 77% dei collettori per il solare termico e attualmente il settore delle rinnovabili può vantare circa 3 milioni di addetti diretti.

Una fotografia per il futuro che collima con quella del rapporto del Global Industry Analyst che annuncia per i prossimi cinque anni un forte impulso allo sviluppo del settore geotermico, che in riferimento alla sola produzione di energia elettrica, potrebbe far registrare un incremento di oltre l’80%.

Dati incoraggianti e lusinghieri ma non ancora sufficienti a sostenere la sfida posta dai cambiamenti climatici in atto, secondo il direttore dell’Unep, Achim Steiner.

<<Rimane uno scollamento serio tra quello che si sta facendo e quello che la scienza richiede sia fatto da qui al 2020 per evitare cambiamenti climatici pericolosi- ha sottolineato Steiner nel presentare il rapporto.- Tuttavia quello che questi 5 anni di ricerca evidenziano è che questo scollamento non è insuperabile.>>