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“L’Amiata chiamò” non si ferma più

La coordinatrice Luisa Colombini: “La nostra forza sta nell’essere riusciti finalmente a fare gruppo. Per questo, da L’Amiata chiamò potranno anche partire gli stimoli per le amministrazioni comunali o la stessa Unione dei Comuni per promuovere altri progetti culturali”.

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La coordinatrice Luisa Colombini: “La nostra forza sta nell’essere riusciti finalmente a fare gruppo. Per questo, da L’Amiata chiamò potranno anche partire gli stimoli per le amministrazioni comunali o la stessa Unione dei Comuni per promuovere altri progetti culturali”.


“L’Amiata chiamò” non si ferma più. Si è ormai trasformata in un vero e proprio progetto di rinascita e divulgazione culturale della Montagna incantata l’idea di Luisa Colombini, coordinatrice del Sistema Museale Amiata, di aprire le porte chiuse dei musei, delle esposizioni dei castelli e delle ville, delle biblioteche, dalle librerie, aprirle con la magica chiave delle iniziative e delle invenzioni di un gruppo sempre più nutrito di ricercatori, di storici, di artisti, di collezionisti, di appassionati e cultori delle narrazioni amiatine.
E si sono intrecciati frammenti di passioni diverse che insieme danno l’anima e la linfa alla Montagna: ha aperto al pubblico la sua collezione di minerali, Gaetano Pedone, ha raccontato di arte e letteratura Giombattista Corallo, hanno recitato poesia e storie d’Amiata Renzo Rossi, Roberto Magnani e Adriano Crescenzi, è andato in scena un intermezzo teatrale scritto da Marco Farmeschi, e ha costruito una lezione sui dialetti locali, Alessio Gennari.
In un pugno di giorni si è organizzato il lancio quotidiano di post, di “pillole culturali” e soprattutto di brevi video nei quali si racconta, si recita, si narrano storie, eventi, leggende e luoghi dell’Amiata…continua