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La nuova sede del Segretariato generale dell’Europarlamento sarà autosufficiente sul fronte energetico anche grazie alla geotermia

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Sorgerà nel 2017 in Lussemburgo e sarà uno dei più grandi edifici passivi del mondo: grazie a pannelli solari, pozzi geotermici e sistemi di recupero di acqua e calore

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato il 26 ottobre una risoluzione che esprime la necessità che “l’UE assuma un ruolo guida al vertice Onu sul clima che si svolgerà a Durban e di dare pieno sostegno per continuare il protocollo di Kyoto oltre il 2012” perché “la continuazione del Protocollo di Kyoto oltre il 2012 deciderà il successo o il fallimento del vertice di Durban“.

Pertanto “l’UE deve dimostrare la leadership necessaria per evitare una situazione di stallo nei negoziati sul clima."

La risoluzione dice, inoltre, che l’UE dovrebbe dare sostegno "pubblico e inequivocabile" per la continuazione del Protocollo di Kyoto, un punto di riferimento per l’accordo internazionale vincolante che impegna i paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra.

Dalle parole ai fatti: il Parlamento Europeo non si limita a votare risoluzioni che indicano la necessità di prendere impegni ma li assume direttamente e prova a dare l’esempio con comportamenti che vanno nella direzione indicata.

La nuova sede del Segretariato Generale del Parlamento europeo a Lussemburgo, dove si collocano gli uffici amministrativi, sarà, infatti, dotata di sistemi in grado di ridurre le emissioni climalteranti e farà ricorso all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili.

La nuova struttura che prenderà il posto degli attuali uffici del Segretariato generale del Parlamento europeo a Lussemburgo, che è stata presentata recentemente, per garantire l’obiettivo dell’autosufficienza energetica potrà contare su 8000 metri quadrati di pannelli solari sul tetto e sullo sfruttamento dell’energia geotermica grazie a 233 pozzi profondi 100 metri.

Il progetto prevede anche un impianto di riciclo dell’acqua piovana, che sarà raccolta, trattata e reimmessa nel circuito idrico del palazzo.

Sul fronte del risparmio energetico l’edificio sarà provvisto di uno speciale sistema per il recupero del calore disperso dai computer, mentre le luci si spegneranno automaticamente quando le stanze rimarranno vuote.
«Uno dei più grandi progetti ad energia zero in Europa, se non del mondo» lo ha definito il vicepresidente del Parlamento Ue, Isabelle Durant.

Un modello che rispecchia gli obiettivi che l’Ue si vuole dare e che indica come necessari a livello internazionale.

Grazie a tutti gli accorgimenti tecnici utilizzati, ha spiegato Isabelle Durant, la struttura sarà «passiva, ossia in grado di produrre da sola tutta l’energia che le occorre».

I lavori della realizzazione della nuova sede lussemburghese del Parlamento Europeo, che riunirà in un’unica struttura i 3.000 dipendenti che compongono il Segretariato generale e che attualmente sono divisi in sei immobili in affitto, dovrebbero essere ultimati nel 2017.

L’investimento complessivo per la realizzazione dello stabile dovrebbe aggirarsi sui 400 milioni di euro.