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Istruzioni per l’uso – Incentivi al fotovoltaico

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Le indicazioni alle famiglie e ai condomini per accedere alle tariffe del nuovo conto energia
Produrre energia dal sole conviene ancora: ecco come
Il Gse pagherà oltre mezzo euro a kWh: il prezzo di mercato è 0,20

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Laura La Posta, Carlo Sinatra

Per le famiglie e per i condomìni (ma anche per le piccole imprese) è ancora molto conveniente installare pannelli fotovoltaici sul tetto e produrre energia con incentivi da parte del Gestore dei servizi energetici (Gse) da doppi a tripli rispetto ai prezzi di mercato (nelle ore diurne).
La convenienza (anche se l’in­centivo non è cumulabile con le detrazioni fiscali del 36% e 55%) è garantita persino con la limatu­ra, con il decreto ministeriale Sviluppo economico- Ambien­te firmato il 5 maggio e in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (il cosiddetto Quarto conto energia). Vediamo come e perché.
Passo 1: la convenienza
Per le installazioni entro il 2012, le tariffe incentivanti vanno dai 34 centesimi di euro a chilowat­tora di ottobre 20U ai 21 centesi­mi del secondo semestre 2012; in pi4, è possibile anche rivendere al Gse l’energia prodotta e non autoconsumata, che ai prezzi correnti di mercato vale circa lO centesimi a chilowattora.
La remunerazione, quindi, va da 44 a 31 centesimi di euro per ogni chilowattora immesso nel­la rete elettrica oppure, in caso di autoconsumo, può supera il mezzo euro (perché in questo ca­so il risparmio per l’energia non acquistata, che si aggiunge all’in­centivo, è nell’ ordine di 20 cente­simi a kWh). Si azzera quindi la bolletta elettrica e si possono conseguire discreti guadagni, nell’arco di 20 anni di durata dell’incentivo.
Passo 2: il condominio
Per i condomini, la scelta di in­stallare un impianto fotovoltai­co sull’edificio comporta una de­libera assembleare, con prepara­zione del progetto tecnico e l’analisi di fattibilità (ai fini delle autorizzazioni locali) da parte del fornitore. La maggioranza ri­chiesta è quella semplice delle quote millesimali rappresentate dagli intervenuti in assemblea.
Passo 3: il momento giusto
Gli incentivi vanno a decrescere nel tempo: prima si allaccia l’im­pianto e più conveniente è la ta­riffa. Dal 2013, poi, la tariffa sarà onnicompren­siva in quanto inclusiva anche del valore dell’ energia ma la quo­ta incentivante si abbasserà (di circa 20 centesimi rispetto al mezzo euro attuale), pur rima­nendo la più alta fra i maggiori quattro paesi europei.
Passo 4: premi aggiuntivi
Sono stati introdotti ulteriori premi non cumulabili tra di loro. Attraverso:
. incrementi di 5 centesimi al chilowattora per gli impianti su edifici installati in sostituzione di coperture in eternit o comun­que contenenti amianto,
. incrementi del 10% per gli im­pianti il cui costo di investimen­to (per i componenti diversi dal lavoro) sia per non meno del 60% riconducibile a una produ­zione realizzata nell’Unione eu­ropea (pannelli e inverter),
. incrementi dal 5% al 30% del­la tariffa incentivante in presen­za di attestato di certificazione energetica dell’ edificio su cui è ubicato l’impianto (il premio è pari alla metà della percentua­le di riduzione del fabbisogno di energia conseguito a seguito di interventi migliorativi delle prestazioni energetiche effet­tuati successivamente all’en­trata in esercizio dell’impianto. fotovoltaico ).
Passo 5: scegliere l’alleato
Molte banche offrono linee dedi­cate di credito, che si affiancano a quelle di diversi installatori. È plausibile prevedere un ammor­tamento dell’investimento tra gli otto e i 10 anni, rispetto ai 20 degli incentivi.
Passo 6: l’autorizzazione
Gli incentivi maturano dal momento dell’allacciamento alla rete elettrica da parte del gestore di rete.
Ha collaborato Gabriella Chiellino