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In Emilia Romagna il secondo impianto geotermico a circuito aperto

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A San Cesario, in provincia di Modena sarà operativo nella nuova sede di G.A (una società leader nella vendita di pezzi di ricambio per macchine movimento terra) un impianto che sfrutta la geotermia per il riscaldamento e per il raffrescamento degli ambienti di lavoro.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Innovazione, efficienza, risparmio energetico ed ecosostenibilità sono le quattro parole che possono descrivere il nuovo insediamento industriale di G.A., un’importante azienda di San Cesario (MO) che lavora da oltre 25 anni nel campo delle macchine movimento terra industriali ed agricole.

La vera novità che riguarda lo stabilimento, su cui è installato un impianto fotovoltaico di circa 200 KW, è data dal fatto che una parte consistente dell’approvvigionamento energetico sarà garantita da un impianto geotermico a circuito aperto che è il primo del genere ad essere installato in provincia di Modena e il secondo in Emilia Romagna.

L’Emilia Romagna considera la geotermia “una forma di energia sostenibile poiché, se oculatamente sfruttata, è rinnovabile e non inquinante.”

La Regione ritiene inoltre che vi siano nel proprio territorio le condizioni per lo sfruttamento della geotermia soprattutto per il teleriscaldamento e altre attività agricole e industriali (refrigerazione, essiccazione, ecc.).

Attualmente la geotermia è utilizzata negli stabilimenti termali e nelle centrali di teleriscaldamento di Ferrara e Bagno di Romagna, ma è attivo un gruppo di lavoro interdirezionale con l’obiettivo di definire un regolamento regionale per la realizzazione di sonde geotermiche e dare impulso ad un maggiore utilizzo di questa fonte energetica.

Intanto le potenzialità della risorsa del sottosuolo sono l’elemento innovativo che caratterizza la nuova sede di G.A.

«Abbiamo scelto di indirizzare la politica aziendale verso lo sviluppo di una fonte di energia inesauribile costantemente disponibile e soprattutto rinnovabile- ha spiegato Simone Pettinari Amministratore Delegato di G.A., perché -la sinergia tra business ed ecologia è indispensabile per far crescere la propria impresa, oltre che un punto di forza ulteriore in questo particolare momento economico».

«La scelta di investire costantemente in ricerca ed innovazione– ha continuato Pettinari -ha trovato ulteriore compimento anche nella progettazione e nella realizzazione della nuova sede, sempre a San Cesario sul Panaro, che sarà interamente operativa tra pochi mesi».

L’impianto geotermico di G.A., si differenzia da quelli a sonde geotermiche verticali, solitamente più conosciuti ed utilizzati, per il fatto che è a circuito aperto: in questo caso viene prelevata acqua di falda da un pozzo e re-iniettata in un altro dopo essere passata attraverso la pompa di calore.

L’impianto è dotato di due pompe di calore, che servono per riscaldare e condizionare gli ambienti del nuovo complesso commerciale, la cui alimentazione è garantita dall’acqua prelevata direttamente da un pozzo a circa 50 metri di profondità, a una temperatura media di 16° C nel periodo estivo e di 10° C in quello invernale.

L’acqua viene fatta transitare attraverso lo scambiatore di ciascuna pompa, che ne detrae il caldo o il freddo a seconda della stagione, con un salto termico non superiore di 15° C in estate e non inferiore a 5° C in inverno. Questo sistema, per il quale è previsto un impiego medio annuo di circa 20 mila metri cubi d’acqua, consente di raffrescare gli ambienti durante i periodi caldi e di riscaldarli invece in quelli freddi e di mantenere temperature costanti nelle mezze stagioni.

Il sistema funzionerà anche nel reparto di magazzino e di stoccaggio merci, grazie ad un impianto di riscaldamento a pavimento che conta circa 44 km di tubi stesi su una superficie di 8000 metri quadrati, pari a quasi due campi da calcio.

L’acqua che transita nello scambiatore poiché non subisce alcun processo chimico può essere re-immessa nella falda tramite un pozzo di ripresa; fatta eccezione per le quantità necessarie ad alimentare la vasca antincendio e per l’irrigazione delle aree verdi.

«Lo scambio di calore costante e ottimale che riuscirà a garantire l’impianto durante tutto il corso dell’anno –ha detto Pettinari- consentirà alla nostra azienda nel medio-lungo periodo un netto abbattimento delle emissioni di CO2 e di conseguenza un risparmio sia energetico che soprattutto economico».

Senza escludere il fatto, ha aggiunto l’Amministratore delegato dell’azienda di San Cesario, che «la competitività oggi punta all’impiego delle energie rinnovabili; l’impegno nei confronti dell’ambiente infatti non manca certo di ricadute positive anche sulla qualità del servizio offerto, mentre la clientela tende sempre di più a premiare tali scelte».

La realizzazione dell’impianto è stata accompagnata da un percorso di collaborazione con la Facoltà di Geologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in particolare per quello che riguarda l’analisi dell’idrogeologia del sottosuolo.