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Il regolamento della Regione Lombardia per le installazioni delle sonde geotermiche

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Snellimento delle procedure e la creazione di censimento della diffusione di tali tecnologie attraverso il Registro delle sonde geotermiche

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Non tutte le regioni del nostro paese godono della stessa presenza di aree dotate di un gradiente geotermico anomalo come in Toscana, dove è quindi possibile sfruttare la geotermia ad alta entalpia per la produzione di energia elettrica. Tuttavia l’Italia presenta un sottosuolo ricco di un potenziale geotermico a bassa o bassissima entalpia che può essere sfruttato per il riscaldamento e/ o il raffrescamento di ambienti residenziali o produttivi.

Da questo punto di vista la semplificazione avviata con il Dlg 22/2010, che modifica il quadro normativo delle risorse geotermiche, ha già trovato applicazione nel regolamento per l’installazione delle sonde geotermiche approvato lo scorso mese di febbraio dalla regione Lombardia, ed entrato in vigore il 6 marzo. (Reperibile qui)

Il Regolamento – che è coerente con il quadro normativo citato- intende promuovere concretamente l’utilizzo delle risorse geotermiche a bassa temperatura, attraverso la semplificazione e con un approccio di equilibrio tra la valorizzazione e la tutela delle risorse naturali. Anche rispetto al ruolo strategico che quella geotermica, come risorsa energetica rinnovabile, può assumere rispetto agli obiettivi vincolanti a livello europeo della cosiddetta strategia 20-20-20, che prevede entro il 2020 la diminuzione del 20% delle emissioni climalteranti e l’aumento del 20% dell’ efficienza energetica e del ricorso alle energie rinnovabili. Obiettivi che gli stati membri dovranno rispettare ognuno per la quota che gli è stata attribuita e che verranno ripartiti tra le singole regioni.

Il Regolamento regionale della Lombardia si applica alle installazioni nel sottosuolo di sonde geotermiche che non comportano il prelievo di acqua sotterranea (definite come “sistemi a circuito chiuso”) classificando gli impianti in funzione delle profondità che raggiungono e della potenza che hanno.

Si individuano quindi le sonde geotermiche che raggiungono una profondità non superiore a 150 metri dal piano campagna e le sonde geotermiche orizzontali, per le quali si prevede una procedura semplificata, ovvero la loro realizzazione è libera e necessita della sola registrazione nella banca dati informatizzata della regione, il Registro Sonde Geotermiche (RSG) disponibile su internet.

Questo registro, creato e gestito da Cestec (Centro per lo sviluppo tecnologico, l’energia e la competitività) per conto della regione Lombardia, offre quindi al tempo stesso la possibilità di uno snellimento delle procedure e di creare un censimento della diffusione di tali tecnologie sul territorio lombardo, costituendo un primo importante passo nella direzione di un vero e proprio catasto regionale.

Le sonde geotermiche che invece superano i 150 metri di profondità sono soggette all’autorizzazione della provincia competente per territorio. Anche in questo caso la registrazione dell’impianto al RSG è obbligatoria e deve avvenire, a cura del proprietario, prima della data di apertura del cantiere di perforazione.

Il regolamento fa un’ulteriore distinzione degli impianti sulla base delle dimensioni, o meglio della potenza, distinguendo tra piccoli e grandi impianti a seconda se la potenza termica e/o frigorifera utile sta sopra o sotto i 50KW.

Per i grandi impianti, ovvero quelli che superano una potenza di 50KW viene richiesto di fornire, sempre tramite il RGS, le informazioni che vengono ottenute attraverso una prova sperimentale (il ground response test) che permette di rilevare le proprietà termofisiche di scambio del sottosuolo e di conseguenza di procedere al corretto dimensionamento del campo geotermico. E’ inoltre previsto un adeguato sistema di monitoraggio.

Il regolamento della regione Lombardia è corredato da un Allegato tecnico che stabilisce i criteri per la progettazione e la realizzazione degli impianti, e che fornisce le specifiche tecniche in merito ai materiali da utilizzare, alle modalità di perforazione, alla posa delle sonde, alle operazioni di verifica funzionale, al monitoraggio ambientale, agli organi di sicurezza e di controllo, nonché agli aspetti prestazionali degli impianti.