«Di fronte al crollo delle ambizioni degli Stati Uniti, l’Europa farà in modo di rendere nuovamente grande il nostro pianeta, è un patrimonio comune di tutta l’umanità. Voglio che l’Europa sia il leader quando si tratta della lotta contro il cambiamento climatico».
Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2017, pronunciato oggi a Strasburgo, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha posto la questione ambientale – declinata sul versante climatico – al terzo posto tra le priorità di Bruxelles, dopo gli accordi in materia di commercio internazionale e la necessità di rendere l’industria europea «più forte e competitiva».
Come documenta oggi l’Eurostat, non ci sono mai stati tanti posti di lavoro nel Vecchio continente e anche la produzione industriale ha ripreso ad avanzare (con l’Italia messa rispettivamente peggio e meglio nei confronti della media continentale), eppure l’Europa è ancora lontana dall’aver ritrovato smalto: un fatto che si rispecchia nella mancanza di incisive politiche rivolte alla sostenibilità dello sviluppo, che possano promuovere una crescita equa e compatibile coi limiti ambientali del pianeta.
Da dove (ri)cominciare? Dal punto di vista climatico e dell’inquinamento atmosferico, risulta oggi cruciale fare…(continua)