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Geotermia, Toscana: Simona Bonafé in visita nella capitale della geotermia mondiale

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La visita è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione geotermica in Europa, in Italia e in Toscana. Con un occhio rivolto ai prossimi provvedimenti dell’UE.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La geotermia non è solo una fonte di energia rinnovabile, ma per questi territori è una leva fondamentale dello sviluppo economico e noi abbiamo il dovere di far sì che sia sempre più una ‘risorsa’, anche grazie all’utilizzo delle tecnologie evolute e puntando sulla sostenibilità ambientale e paesaggistica”.

Questa la dichiarazione dell’on.Simona Bonafè – membro titolare della Commissione Ambiente e membro sostituto della Commissione Industria al Parlamento Europeo – subito dopo aver concluso la propria visita a Larderello, storica capitale mondiale della geotermia.

L’eurodeputata, infatti, alla vigilia del proprio ritorno a Bruxelles dove si discuterà nei prossimi giorni sulla nuova normativa che punta ad aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili prodotte in Europa, si è recata a Larderello per sentire la "voce" dei territori geotermici relativamente alla questione geotermica, attraverso un tavolo tecnico.

All’incontro, svoltosi nell’arco della mattinata di Lunedì 8 gennaio u.s. hanno partecipato – oltre alll’Assessore Regionale all’Ambiente, Federica Fratoni – una rappresentanza dei vertici di Enel Green Power, di CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), e una nutrita delegazione di sindaci dei territori geotermici.

Al Direttore Generale di CoSviG, Sergio Chiacchella, il compito di presentare all’eurodeputata lo stato dell’arte  della geotermia in Toscana ed il possibile sviluppo dal punto di vista dei territori. 

La produzione di quasi 6 Twh l’anno, assicura il soddisfacimento di circa 1/3 del fabbisogno elettrico regionale,” ha detto Chiacchella “assicurando occupazione per circa 1.700 posti di lavoro (tra diretto e indotto)”.

Inoltre,” ha continuato “l’uso diretto della frazione calore dei fluidi endogeni, consente la fornitura di energia termica a prezzi estremamente competitivi sia per teleriscaldamenti abitativi (sono oltre 10mila gli utenti residenziali allacciati) che per attività produttive (30 ettari di serre e una importante filiera agricola, casearia e gastronomica). Per non menzionare il comparto turistico che, in questi territori, ha nella geotermia una delle principali attrattive e che assomma a oltre 60mila presenze annue”.

A prescindere dall’importanza a livello nazionale e  regionale, un volano per lo sviluppo del territorio , quindi, oltre che un esempio di sostenibilità, tutela e valorizzazione  ambientale.

A Massimo Montemaggi (responsabile Geotermia Enel Green Power) il compito invece di tracciare un quadro di più ampio respiro.

La geotermia, nel mondo, non è dovunque. È usata in circa 30 paesi a livello mondiale. A livello di UE l’Italia è tuttavia con il 92% sul totale – il Paese con la maggior produzione geotermoelettrica”.

Ha poi illustrato all’on. Bonafè e ai presenti quelle le attuali misure messe in campo da Enel Green Power per rispondere alle sempre crescenti preoccupazioni in termini di sostenibilità ambientale e per ridurre al minimo le eventuali criticità e impatti ambientali in territori considerati “di pregio” come quelli geotermici toscani.

Una esigenza di rassicurazione resasi necessaria alla luce delle ultime iniziative prese proprio in sede di Europarlamento dove, solo qualche settimana fa, è stata presentata una proposta – poi respinta – per escludere la geotermia dalle fonti rinnovabili sulla base di un “conteggio” delle emissioni di CO2 degli impianti di produzione elettrica.

Riguardo alla querelle ricorrente sulla dubbia rinnovabilità di questa fonte energetica, Montemaggi ha voluto essere chiaro.

I campi geotermici toscani si coltivano da oltre due secoliha detto Un utilizzo in continua crescita, e non c’è alcun dubbio che queste risorse siano rinnovabili”.

Anche la delegazione dei sindaci ha manifestato all’europarlamentare la propria preoccupazione per il crescente accanimento. “L’esclusione della geotermia dal novero delle fonti rinnovabili avrebbe delle conseguenze disastrose, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico e pratico, sopratutto per i nostri territori” hanno sottolineato “Sarebbe un durissimo colpo per i nostri territori e comporterebbe gravi limitazioni al settore geotermico in Toscana e alla sopravvivenza stessa di un intero sistema economico, sia diretto che indotto”.

E proprio per esplicitare queste considerazioni nelle sedi più opportune, i sindaci si sono resi disponibili ad un confronto diretto su questi temi a Strasburgo o a Bruxelles, tramite l’interessamento della stessa on. Bonafè, che si è impegnata a creare un filo diretto con i territori geotermici, ma anche dell’Assessore Fratoni, che ha rimarcato come la Regione Toscana creda molto nella geotermia e la consideri strategica.