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Geotermia: Risorsa rinnovabile che taglia le emissioni

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Sergio Chiacchella, Direttore Generale del CoSviG sulla Geotermia.
Pubblicato su Il Sole24Ore del 13 Maggio 2009

Fonte: Il Sole 24Ore

Autore: Il Sole 24Ore

 di Sergio Chiacchella, Direttore Generale CoSviG

La
geotermia, a livello mondiale, trova oggi applicazioni in numerosi
paesi. In Toscana, il fenomeno si presenta, però, con
caratteristiche del tutto particolari, quasi uniche, ed è per questo
che la risorsa geotermica è stata utilizzata da epoche millenarie .
In principio erano le fumarole, i lagoni, i geygers. E già gli
Etruschi utilizzavano le sorgenti termali e i fanghi caldi a scopo
terapeutico. Da allora l’utilizzo è proseguito, intensificandosi
nell’era della rivoluzione industriale per quanto riguardava la
produzione di acido borico. Ma solo all’inizio del ‘900 le
perforazioni geotermiche cominciarono ad essere utilizzate per la
produzione di energia elettrica dal vapore. Nel 1913 entrò in
funzione la prima centrale commerciale da 250 kW. Alla fine del 1943
la potenza installata in tutta l’area era di 132 MW. Dopo le
distruzioni belliche l’attività è ripresa ed oggi la potenza
installata nelle province di Pisa, Siena e Grosseto è di 810,5 Mw
(31 centrali) quasi per il 90% localizzata nell’area geotermica
tradizionale, poco più del 10% interessa invece l’area amiatina.
Qualcuno, anche nella produzione di energia elettrica vagheggia
“pasti gratis”, magari sostenendo che il nucleare è meglio
dell’eolico. Più modestamente ma concretamente, il geotermico
produce circa 5,4 Twh/anno, coprendo il 27% del fabbisogno elettrico
regionale e permettendo di risparmiare oltre 1.100.000 Tep/anno,
evitando l’emissione di CO2
per oltre 3.400.000 tonnellate/anno. Un piccolo contributo viene dato
anche dai teleriscaldamenti urbani (4.400 utenze servite nei comuni
di Castelnuovo V.C., Pomarance, Monterotondo M.mo e S. Fiora) e dagli
impieghi in attività produttive (serre, produzioni alimentari,
itticoltura, cicli industriali). Gli usi diretti del calore
geotermico complessivamente consentono, infatti, di risparmiare oltre
22.000 Tep/anno ed evitano l’emissione di quasi 69.000
tonnellate/anno di CO2.

La
geotermia ha dimostrato nel tempo di essere una risorsa
rinnovabile e ad alta intensità occupazionale

sia negli usi elettrici che diretti. In quanto risorsa rinnovabile,
l’energia ricavata dai campi geotermici, è da considerare
ambientalmente sostenibile. Come qualsiasi attività industriale,
presenta anche aspetti che devono essere resi compatibili con i
singoli contesti specifici e impatti che devono essere mitigati con
prassi gestionali corrette e con l’utilizzo delle migliori
tecnologie.

L’accordo,
sottoscritto nelle scorse settimane fra Regione Toscana ed ENEL,
costruito con un confronto con tutte le Amministrazioni Locali,
contribuirà in modo determinante a renderla compatibile nei contesti
specifici regolamentandone l’utilizzazione. L’accordo infatti
non si occupa solo di quantificare i contributi che l’ENEL dovrà
erogare alla Regione Toscana e ai Comuni geotermici, ma pone
particolare attenzione al monitoraggio degli inquinanti, alla ricerca
scientifica finalizzata all’introduzione di nuove e migliori
tecnologie, agli interventi immediati finalizzati al miglioramento
degli impatti ambientali.

Per
ciò che riguarda la situazione mondiale, nella giornata dedicata
alla terra, Barak Obama ha annunciato la sua “rivoluzione
verde
” basata sule
energie pulite, affermando che “la
scelta a cui siamo chiamati non è tra salvare l’ambiente o salvare
l’economia, la scelta è tra prosperità o declino
”.

L’attuale
fase di crisi globale (finanziaria,
economica ed ecologica
)
sta imponendo un ripensamento del modello energetico basato sulle
fonti fossili e non rinnovabili.

All’interno
di questo contesto l’utilizzazione delle risorse geotermiche è
oggi ad una svolta molto significativa e stimolante: Stati Uniti,
Europa, Australia e vari paesi delle Americhe e dell’Estremo
Oriente stanno investendo consistenti risorse nella geotermia,
considerata una delle risorse rinnovabili in grado di contribuire in
maniera significativa alla richiesta di energia globale.

Gli
sviluppi tecnologici oggi consentono di produrre energia elettrica
anche da fluidi a media temperatura (90°-150° C) mediante cicli
termodinamici binari con reiniezione totale dei fluidi geotermici,
così come la tecnologia delle pompe di calore geotermiche consente
di estrarre calore sfruttando anche l’energia termica contenuta nel
suolo, in falde freatiche a bassa temperatura (10-14°C), nei corsi
d’acqua, nei laghi. Questo allarga gli orizzonti sulle possibilità
d’uso e sul contributo in termini sia quantitativi che ambientali,
che le fonte geotermica può dare alla soluzione dei problemi
energetici.