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Geotermia, ecco com’è andato il primo confronto sugli incentivi tra MISE, Regione e Comuni

Rossi: «Si è trattato di una riunione interlocutoria, ma positiva. Entro un mese il tavolo sarà riconvocato e nel frattempo i tecnici del Ministero e della Regione si confronteranno alla ricerca della migliore soluzione»

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Dopo mesi di pressanti richieste da parte dei Comuni geotermici e della Regione Toscana, con il supporto del movimento di cittadini Geotermia Sì, il 27 marzo si è tenuto a Roma il primo tavolo di confronto col ministero dello Sviluppo Economico (MISE) alla presenza di una delegazione degli amministratori locali, in modo da lavorare per giungere a una soluzione condivisa sul fronte degli incentivi volti a sostenere la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, cancellati per la prima volta dallo schema di decreto FER1 elaborato dal Governo nazionale.

«Si è trattato di una riunione interlocutoria, ma positiva – ha riferito il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – Entro un mese il tavolo sarà riconvocato e nel frattempo i tecnici del Ministero e della Regione si confronteranno alla ricerca della migliore soluzione. Bisogna far presto e fare in modo che gli investimenti in questo settore non si blocchino. Siamo particolarmente sensibili alle questioni del miglioramento dell’impatto ambientale e alle esigenze di sviluppo di quei territori. Al Governo chiediamo di reintrodurre gli incentivi, altrimenti tutto si ferma».

E su questo fronte si registrano le prime aperture al dialogo.

«Il Ministero – ha spiegato Emiliano Bravi, sindaco di Radicondoli e responsabile ANCI Toscana per la geotermia – ha deciso di aprire un tavolo di confronto con i Comuni e le Regioni: ora auspichiamo che alle parole seguano i fatti, e che al settore della geotermia siano ripristinati gli incentivi che il governo aveva cancellato. Naturalmente nel massimo rispetto della mitigazione dell’impatto ambientale; ma qui ne va della vita stessa dei nostri territori. È un risultato positivo raggiunto grazie all’impegno di tutti: dei territori, di ANCI Toscana e della Regione, in particolare del presidente Rossi, che era presente all’incontro».

Alla riunione romana, alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni, il sindaco di Pomarance Loris Martignoni ha tenuto un appassionato intervento per chiedere che siano reintrodotti gli incentivi e che si possa quindi dare sviluppo alla coltivazione geotermica, incontrando un’apertura al dialogo.

«La trattativa è avviata – ha detto il primo cittadino di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini – Continuerà nello specifico delle nostre tematiche. Tra meno di un mese ci verrà sottoposta una bozza riguardante l’ ipotesi di FER2».

«Dopo settimane, mesi di delusioni e di disperazione abbiamo vissuto una giornata finalmente positiva – è stato il commento del sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi – e da domani saremo al lavoro ancora più intensamente per portare avanti le nostre istanze».

Per sintetizzare con le parole di Giacomo Termine – sindaco di Monterotondo Marittimo – s’intravede finalmente una «luce in fondo al tunnel» in cui erano finiti i territori geotermici della Toscana: dal parte del ministero non c’è stato «nessun attacco al carattere rinnovabile della geotermia, e l’impegno ad inserire gli incentivi nel FER2 facendo però un tavolo condiviso anche con noi e la Regione Toscana per individuare le tecnologie di riferimento e gli obiettivi da raggiungere».

«La geotermia – ha voluto concludere Rossi – è l’energia del futuro della nostra regione. Per avere entro il 2050 una Toscana carbon free dobbiamo incentivare e non interrompere lo sviluppo di questa fonte di energia rinnovabile. Del resto la Regione ha lavorato molto in questo settore e di recente ha approvato una legge i cui contenuti sono stati apprezzati qui al Ministero, una norma che detta regole e modelli precisi nello sfruttamento del fluido geotermico. Resto poi convinto che esista una notevole potenzialità non ancora utilizzata: quella di catturare l’anidride carbonica che si produce nelle centrali geotermiche per impedirne la dispersione in atmosfera e per venderla alle industrie alimentari e a tutte quelle che la utilizzano nei loro processi, quindi senza far più ricorso all’importazione e dando alimento all’economia circolare».

Temi ben presenti nelle nuove Disposizioni in materia di geotermia recentemente approvate dal Consiglio regionale, e che sembrano trovare ora risonanze negli indirizzi del MISE.

«È stata una riunione positiva – ha infatti dichiarato lo stesso sottosegretario Crippa – perché è emersa una disponibilità, da parte dei soggetti interessati, a lavorare in sinergia per realizzare impianti innovativi nel campo della geotermia che consentiranno un’ulteriore riduzione degli inquinanti e la raccolta della CO2 per scopi commerciali. Tutto ciò ci permetterà di diventare un Paese all’avanguardia nell’esportazione di questo know how».