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Geotermia e qualità dell’aria, il monitoraggio sull’Amiata

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Ecco come ARPAT crea il bollettino mensile di monitoraggio attivo nell’ambito del progetto di monitoraggio sulla popolazione dell’Amiata coordinato da ARS

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Continua a ritmo serrato il monitoraggio della qualità dell’aria nella zona geotermica del Monte Amiata, tra i compiti istituzionali dell’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana). I dati finora raccolti e presentati lo scorso novembre dall’assessore regionale all’Ambiente mostrano «che l’area del monte Amiata versante grossetano si dimostra essere un’area geotermica con un buon livello della qualità dell’aria».

Da allora i rilevamenti, ricorda adesso l’ARPAT nel suo bollettino, non si sono fermati ma anzi continuano -nell’ambito del progetto di monitoraggio sulla popolazione dell’Amiata coordinato dall’Agenzia Regionale Sanità (ARS)– con un livello di dettaglio orario per quanto riguarda le emissioni di acido solfidrico (H2S) da parte delle centrali geotermoelettriche presenti nell’area amiatina, sia sul versante senese sia su quello grossetano.

Le misure, evidenziano in ARPAT, sono svolte «tramite i dati dalle stazioni della rete di rilevamento di Enel Green Power, localizzate ad: Arcidosso (ARDO), Santa Fiora (SAFI), Loc. Bagnore (BAGN), Loc. Merigar (MERI) e Piancastagnaio (PICA, PICA2). Inoltre, a verifica dei dati Enel, è attiva una stazione mobile ARPAT (GEO1) localizzata ad Arcidosso in loc. Bagnoli».

Sono due in particolare gli indicatori relativi alla concentrazione di acido solfidrico in aria: il massimo giornaliero della media mobile su 24 ore (che evidenzia gli eventi che possano causare "singole esposizioni a concentrazioni elevate per la salute umana" ovvero l’eventuale superamento del limite sanitario) e il numero di ore con concentrazione oraria superiore a 7 µg/m3 (che fornisce un indice del disturbo olfattivo arrecato alla popolazione).

«Salvo ulteriori accordi –dichiara ARPAT– la pubblicazione del bollettino proseguirà fino a settembre 2017 (l’archivio è liberamente consultabile QUI, ndr). Si ricorda che sono disponibili sul sito Web di Enel Green Power i dati in tempo reale delle concentrazioni di acido solfidrico in aria e su quello di ARPAT i dati H2S relativi al monitoraggio della fase di avvio di Bagnore 4».