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Geotermia: com’è andato l’incontro pubblico convocato dai sindaci in vista del 2024

Bacci: «La scadenza delle concessioni è un evento storico, la sua gestione in ogni caso determinerà le sorti di questo territorio»

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Bacci: «La scadenza delle concessioni è un evento storico, la sua gestione in ogni caso determinerà le sorti di questo territorio»


Il 27 luglio si è svolto a Larderello un incontro pubblico, convocato dai sindaci dell’area geotermica tradizionale, per avviare con la cittadinanza un percorso di partecipazione e confronto in vista della scadenza delle concessioni geotermiche prevista al 2024.

Un percorso che ha incontrato una tappa importante lo scorso 9 luglio, in occasione del primo tavolo istituzionale di confronto sul tema tra sindaci, CoSviG e Regione Toscana.

A prendere parola all’incontro – oltre ad alcuni interventi dal pubblico dei presenti – sono stati i sindaci Ilaria Bacci (Pomarance), Alberto Ferrini (Castelnuovo Val di Cecina), Luciana Bartaletti (Chiusdino), Francesco Guarguaglini (Radicondoli), Giacomo Termine (Monterotondo Marittimo), Nicola Verruzzi (Montieri) e Francesco Govi (Monteverdi Marittimo). La registrazione integrale dell’assemblea è disponibile sul canale YouTube del Comune di Pomarance:

https://www.youtube.com/watch?v=7T9S6YghJ9s&t.

«La scadenza delle concessioni è un evento storico, quasi epocale – ha spiegato in apertura la sindaca di Pomarance, Ilaria Bacci – perché la gestione di questo passaggio in ogni caso determinerà le sorti di questo territorio e non di quanto lavorano nel comparto: i bilanci di tutti i Comuni geotermici sono molto condizionati dalle royalties, e dunque ci sarà un’influenza diretta sulla possibilità o meno di mantenere servizi, o investire da parte delle Amministrazioni locali. In poche parole direi che incide profondamente sulla qualità della vita di tutti noi. Quando parliamo di geotermia parliamo della qualità di vita di tutti, ecco perché credo tutti abbiano il diritto e forse anche il dovere di partecipare».

Al proposito, per sgombrare il campo da equivoci la sindaca ha precisato che «questo primo incontro è stato convocato dai sindaci dall’area geotermica tradizionale per rendere partecipe la cittadinanza locale, e probabilmente i sindaci dell’Amiata faranno lo stesso coi cittadini del loro territorio. Non c’è assolutamente nessuna contrapposizione o il benché minimo contrasto con l’Amiata, il dialogo tra noi sarà sicuramente costruttivo; credo però si debba prendere atto che questi due territori vivono un contesto diverso. È diversa l’accettazione dei cittadini verso la geotermia e non c’è unanimità di vedute tra i sindaci, anche la stessa risorsa geotermica è diversa. Dobbiamo dunque sicuramente essere insieme sulle questioni d’interesse comune, ma credo anche che non dobbiamo correre il rischio di farci frenare dalle diversità oggettive che distinguono le due zone».

Fatte salve queste differenze, per tutta la geotermia toscana con le concessioni in scadenza al 2024 si profilano due scenari – emersi al tavolo di confronto regionale – che corrono su binari paralleli: «La Regione ci ha detto che si adopererà per cercare di ottenere una proroga-deroga, ma parallelamente lavorerà ad una gara» in modo da non farsi trovare impreparata se la proroga-deroga non sarà concessa.

Com’è stato spiegato nel corso dell’assemblea, in vista del 2024 non si auspica di ottenere una semplice proroga della scadenza – che peraltro risulterebbe oggi in contrasto sia con la leggi nazionali e in particolare con il D.Lgs 22/2010, ma anche con gli orientamenti europei – ma di arrivare a una deroga alle normative vigenti per attuare una prosecuzione del rapporto di coltivazione con l’attuale gestore delle centrali.

Riconoscendo le peculiarità proprie della geotermia ad alta entalpia che viene coltivata in Toscana, la cui gestione non sembra potersi conciliare facilmente con le liberalizzazioni indicate dal D.Lgs 22/2010.

«Nell’ipotesi in cui non ci fosse un percorso di adeguamento normativo – ha spiegato nel merito Bacci – si andrebbe alla gara pubblica per l’assegnazione delle concessioni in scadenza al 2024. Sarebbe però più corretto parlare non tanto di gara ma di gare perché il D.Lgs 22/2010 stabilisce che un unico concessionario non possa avere più concessioni che superino nella stessa regione la superficie di 1.000 kmq. Dunque già nell’area tradizionale noi ci troveremmo probabilmente due distinte concessioni, non assegnate a un unico soggetto: più operatori distinti userebbero lo stesso bacino geotermico in modo probabilmente non coordinato e anzi in concorrenza nello sfruttamento», con conseguenti difficoltà sia nella gestione sicura e sostenibile della risorsa sia nella sua stessa coltivazione, che ne permette la rinnovabilità nel tempo.

Quale scenario invece in caso di proroga-deroga?

La sindaca ha osservato che «Enel ha presentato un piano d’investimenti in Regione da 1,9 miliardi di euro che riguarda tutta l’area geotermica, quindi l’Amiata e la zona tradizionale, ma queste risorse inizieranno ad essere spese se e quando ci saranno certezze sulla proroga. In caso di gara, fino all’eventuale aggiudicazione Enel non farà investimenti ad eccezione delle attività di manutenzione ordinaria, e questo vuol dire un fermo delle attività per un minimo di 3-4 anni».

Di certo i sindaci, indipendentemente da quale sarà lo scenario di caduta finale – proroga-deroga o gara –, hanno come obiettivo un miglioramento delle condizioni attuali in termini di sviluppo sostenibile locale: «Chiaramente è necessario avere delle rassicurazioni come territorio, sia condizionando la proroga-deroga ad una nuova e migliorativa sottoscrizione dell’Accordo generale sulla geotermia del 2007, sia trovando la possibilità d’inserire questa condizione negli atti di gara», ha concluso Bacci.

Per provare a raggiungere questi obiettivi sono però necessari, oltre all’impegno da parte delle istituzioni, anche un pieno coinvolgimento della cittadinanza e (dunque) una migliore informazione e comunicazione in merito allo sviluppo sostenibile della geotermia.

«La strada da percorrere è estremamente in salita e mi auguro che questo sia il primo incontro per coinvolgere le persone, che possa essere l’inizio di una presa di consapevolezza – ha aggiunto il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini – Abbiamo bisogno di grande coesione per arrivare insieme a una mobilitazione forte: dobbiamo riuscire a presentare le condizioni per una deroga all’attuale assetto normativo. Le istituzioni hanno soprattutto il compito di dare le corrette informazioni sulla geotermia, ma anche di iniziare un percorso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Il rischio che abbiamo di fronte è che, quando si parla sia a livello nazionale sia in Europa di una risorsa geograficamente molto localizzata come la geotermia ad alta entalpia, chi deve prendere le decisioni non sa bene di cosa si sta parlando. Lo dico con un po’ d’amarezza, ma molti conoscono che esistono posizioni contrarie alla geotermia sull’Amiata ma di fatto nessuno sa bene cosa sia la geotermia, cosa può dare, quanta energia verde già produce, cosa accadrebbe se non la producesse più. Perfino persone a un certo livello rimangono piuttosto smarrite e attonite quando gli si spiega queste cose, perché evidentemente la nostra è una zona che ancora non riesce far capire e a far