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Geotermia: centrale per la transizione energetica nel nuovo Programma di governo toscano

L’obiettivo, nel documento approvato in Consiglio regionale, è quello di «coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico con fonti rinnovabili al 2050 (ad oggi è pari al 50%)»

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L’obiettivo, nel documento approvato in Consiglio regionale, è quello di «coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico con fonti rinnovabili al 2050 (ad oggi è pari al 50%)»


Il Consiglio Regionale ha approvato il Programma di governo avanzato dal governatore Eugenio Giani, con i 24 voti favorevoli della maggioranza (PD e IV), 14 voti contrari (Lega, FdI e Forza Italia), 2 voti di astensione (M5S).

Si tratta della roadmap per la legislatura toscana 2020-2025, che assegna un ruolo primario allo sviluppo sostenibile del territorio e al contributo in tal senso che è in grado di fornire la fonte rinnovabile che più di ogni altra caratterizza la Toscana: la geotermia.

Il Programma di governo punta a concretizzare un «Green Deal toscano», in consonanza con la strategia UE.

L’orizzonte è quello di arrivare «ancor prima del 2050», termine fissato dall’UE, a «un bilancio emissivo pari a zero e quindi una Toscana carbon neutral»; non si parte da zero, dato che finora l’unica area in Europa che c’è riuscita è quella della provincia di Siena anche grazie al contributo fondamentale offerto dalle centrali geotermoelettriche che producono circa il 92% dell’energia prodotta nell’area.

Per raggiungere il target nel Programma si sottolinea la necessità di «porsi obiettivi chiari e stringenti».

Sul fronte energetico questo significa in primis «coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico con fonti rinnovabili al 2050 (ad oggi è pari al 50%) puntando sull’incremento dell’energia fotovoltaica e geotermoelettrica, sostenendone la ricerca e l’alta formazione».

In questo contesto «la geotermia, in particolare, rappresenta per la Toscana una realtà importante per l’occupazione, lo sviluppo tecnologico e la produzione energetica».

Si tratta dunque di una strategia ancorata su quanto già avviato nella precedente legislatura, che ha visto insediarsi a fine 2019 il comitato scientifico di Toscana carbon neutral 2050la strategia, appunto, con la quale la Regione punta a raggiungere entro trent’anni un bilancio emissivo pari a zero –, di cui fanno parte l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, il climatologo Roberto Buizza, l’economista Marco Frey e i docenti esperti di energia Romano Giglioli e Alessandro Sbrana.

Gli scenari-base su cui si è radicata sin dall’inizio la strategia Toscana carbon neutral 2050 sono due – uno tendenziale e uno più ambizioso –, presentati dalla Giunta toscana già nel 2017: lo scenario tendenziale prevede «una produzione di energia da fonti rinnovabili di 13.900 GWh, di cui il 68% da fonte geotermica (circa 9.450)», mentre «il secondo scenario, ricavato dalla Road map europea al 2050, tiene conto di elementi tecnologici innovativi di forte impatto e prevede 27.500 Gwh. In entrambi i casi l’obiettivo è quello di abbattere le emissioni di CO2 tra l’80 e il 95% grazie allo sviluppo delle Fer».

Il Programma di governo appena approvato non arriva però a questo livello di dettaglio: occorrerà attendere per capire quali saranno in concreto i target di sviluppo per le energie rinnovabili e per la geotermia in particolare.