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Geotermia. Anche il Rwanda punta sul calore della Terra

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Vuole portare la potenza installata nel paese a 100 MW da 80 MW

Fonte: La Stampa.it

Autore: Apcom-Nuova Europa

In Africa anche il Rwanda sta prendendo in considerazione lo sfruttamento dell’energia geotermica per migliorare la situazione energetica e incrementare il numero di famiglie che hanno accesso all’elettricità. Come primo passo nel 2011 inizierà una campagna di studio delle risorse disponibili, con 3 pozzi esplorativi nella regione vulcanica di Gishenyi (ovest del Paese), indicata dagli esperti come la più promettente. Il progetto esplorativo, del costo di circa 15 milioni di euro, si articola in varie fasi: studi preliminari per definire in modo puntuale il sito più promettente, realizzazione delle perforazioni esplorative, valutazione del potenziale e progettazione degli impianti. Inoltre occorre anche realizzare le necessarie infrastrutture per collegare il sito alla rete nazionale. Tuttavia, ha dichiarato Stephen Onacha, esperto di energia del Ministero delle infrastrutture:"non appena avremo la conferma delle risorse geotermiche del primo pozzo, inizieremo subito a lavorarci per la produzione di elettricità, prima ancora di scavare gli altri pozzi". Il progetto fa parte di un più vasto piano per le energie rinnovabili, per il quale il Rwanda ha anche ottenuto un finanziamenti dalla Global Environment Facility della Banca Mondiale e dal Nordic Development Fund, composto dai Paesi dell’Europa settentrionale. Attualmente, con una popolazione di circa 10 milioni di abitanti, la potenza elettrica complessivamente installata in Rwanda è di appena 80 MW, di cui 41,7 MW idroelettrici, 37,8 MW da diesel, oltre a circa 10,5 MW importati. In generale l’86% dei consumi energetici primari è ottenuto dalla biomassa bruciata tal quale, l’11% da idrocarburi importati e il 3% dalla generazione elettrica. Il ministro dell’energia Coleta Ruhamya ha annunciato un piano per portare il totale a 1.000 MW in 7 anni, in modo da estendere la copertura della rete elettrica al 35% della popolazione. Una parte fondamentale di questa potenza è attesa dalla geotermia, con circa 300 MW.