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Ex Smith, gli operai riuniti in cooperativa

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L’obiettivo è avere commesse dall’Enel e creare lavoro

Fonte: Il Tirreno Online

Autore: Andreas Quirici

Una cooperativa di lavoratori per proporsi a Enel qualora dovesse andare in porto l’aumento di appalti per le aziende della Valdicecina. È una delle opportunità che stanno studiando gli ex operai di Smith Bits, insieme al segretario regionale di Fiom Cgil, Massimo Braccini, e a quello provinciale, Marco Comparini. Una soluzione che permetterebbe di coalizzare i circa 80 lavoratori che ancora non hanno trovato un’occupazione e proporli come unica realtà per la manodopera necessaria alla manutenzione alla logistica di Enel Green Power.

Cinquecento posti di lavoro. «Certo – dice Braccini – sarebbe una operazione giusta. Ma abbiamo bisogno che Enel aumenti le ricadute sul territorio dei 150 milioni di euro che ogni anno assegna. Come già detto dalle amministrazioni comunali, attualmente la ricaduta è di circa 15 milioni con la creazione di 300 posti. Se la cifra diventasse di 50 milioni si creerebbero tra i 500 e i 600 posti di lavoro».

Appalti Enel unica soluzione. A breve si saprà qualcosa di più del bando regionale per i lavori di pubblica utilità per dare un sostegno salariale e allungare i tempi della mobilità per chi ha perso il lavoro. Ma la soluzione reale è rappresentata dagli appalti di Enel che sono in effetti l’unica soluzione a stretto giro individuata da istituzioni e sindacati per creare occupazione in Valdicecina. Un tema tirato in ballo più volte nelle ultime settimane dagli amministratori di Pomarance e ribadito anche l’altra sera nella riunione tra gli ex lavoratori di Smith Bits e i sindacalisti della Fiom arrivati a Saline per illustrare gli ultimi sviluppi della vicenda a quasi un anno dal suo inizio: il 27 aprile ricorre il triste anniversario della vertenza.

Lo zampino della Regione. Ma l’argomento Enel-appalti terrà banco anche domani, quando la società firmerà con la Regione un accordo per la riduzione dei costi energetici nei Comuni geotermici e per lo sviluppo della geotermia in Toscana. Fatalmente si parlerà anche degli appalti sancendone l’importanza vitale per il futuro di questa terra. «Se ci fosse la svolta sperata non si risolverebbe solo il problema di un lavoro per noi che siamo usciti dalla Smith Bits – dice Alessio Ticciati, uno dei 114 usciti dalla fabbrica di Saline – ma di tutta l’area. È per questo che la Regione deve aver ben presente l’importanza di questa fase della vicenda».

General Electric in geotermia. In realtà, come spiegato dallo stesso Ticciati, «la Regione sta dimostrando di essere al lavoro e i passi che sta facendo ci fanno ben sperare. Anche se si tratta di un percorso che, nel suo complesso, non ha tempi brevissimi». Il riferimento è alla nascita del polo della logistica, delle manutenzioni e dei servizi per l’industria energetica di cui si parla ormai da mesi. Enel e geotermia sono gli elementi attorno a cui ruota tutta la partita. «La geotermia può dare abbastanza in termini di occupazione – riprende Braccini – anche se la previsione per uno sviluppo concreto è fra i tre e i cinque anni da oggi». Trentaquattro i permessi per l’esplorazione geotermica a media e bassa entalpia richiesti a Regione e Governo. Tra questi, secondo quanto riferito durante la riunione dell’altra sera, ci sarebbe anche l’interessamento di General Electric. Gli esponenti della Regione lo avrebbero confermato durante l’incontro della settimana scorsa con i sindaci, i sindacati e una delegazione di ex lavoratori di Smith Bits.