Home Cosvig Efficienza energetica: bisogna fare di più

Efficienza energetica: bisogna fare di più

427
0
CONDIVIDI
La Commissione Europea, dopo aver valutato positivamente i progressi nel taglio delle emissioni di gas serra e nell’incremento di produzione energetica da fonti rinnovabili, pensa ora a una nuova direttiva per incrementare l’efficienza.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

L’Europa non è a buon punto nella riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020. Lo aveva segnalato il Consiglio europeo lo scorso 4 febbraio e lo ha ribadito il Consiglio energia del 10 giugno, supportato dal Parlamento Europeo.

Per questo si chiede che venga adottata al più presto dai 27 membri dell’Ue una nuova strategia a favore del risparmio e dell’efficienza energetica in vista della scadenza dell’obiettivo secondo cui gli stati membri, al 2020, dovrebbero aver raggiunto il 20% in termini di efficienza energetica.

Anche la Commissione ha recentemente comunicato che continuando con gli attuali standard, gli obiettivi del pacchetto 20-20-20 verranno raggiunti solo per metà, ledendo la competitività degli stati sul mercato internazionale.
Il ritardo potrebbe essere colmato con una serie di misure vincolanti, da sottoporre ad ulteriori verifiche entro il 2014.

E’ partita così la conferenza indetta per annunciare la proposta di un nuovo pacchetto di misure che riescano ad ottimizzare gli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica.

«La nostra proposta mira a rendere più efficiente l’uso dell’energia nella nostra vita quotidiana e ad aiutare i cittadini, le autorità pubbliche e l’industria a gestire meglio il loro consumo energetico.- ha dichiarato Günther Oettinger, commissario europeo per l’Energia- Ciò dovrebbe anche concretizzarsi in bollette più contenute e creare un forte potenziale per nuovi posti di lavoro in tutta l’UE».

La proposta della Commissione prevede per tutti i Paesi membri l’obbligo di elaborare piani per il risparmio energetico. In quest’ottica, le società di distribuzione o di vendita di energia al dettaglio saranno obbligate a risparmiare ogni anno l’1,5% del volume delle proprie vendite, attuando tra i consumatori finali di energia interventi di efficienza energetica quali ad esempio il miglioramento dell’efficienza del sistema di riscaldamento, l’installazione di doppi vetri o l’isolamento dei tetti.

L’alternativa per gli Stati membri è la possibilità di proporre altri meccanismi di risparmio energetico, ad esempio programmi di finanziamento o accordi volontari in grado di portare agli stessi risultati senza cioè imporre alcun obbligo alle imprese del settore.

Per quanto riguarda gli enti pubblici la proposta prevede che sia da questi che venga il buon esempio.

Ovverosia dovranno impegnarsi a favorire la diffusione sul mercato di prodotti e servizi a basso consumo energetico e avranno inoltre l’obbligo di acquistare edifici, prodotti e servizi efficienti sotto il profilo energetico. Dovranno inoltre ridurre progressivamente l’energia consumata nei propri edifici effettuando ogni anno i necessari lavori di rinnovo su almeno il 3% della superficie totale di tutti i locali.

La proposta della Commissione indica poi la necessità per i consumatori di poter gestire meglio i propri consumi energetici grazie ad un accesso semplice e gratuito ai dati riguardanti il consumo in tempo reale e l’evoluzione dei consumi, avvalendosi di contatori individuali più accurati. La fatturazione dovrebbe basarsi sul consumo effettivo, calcolato sulla base dei dati rilevati sul contatore.

Nel settore delle imprese si prevedono meccanismi d’incentivazione per le PMI per avviare audit energetici e per diffondere le migliori pratiche in campo, mentre le grandi imprese dovranno effettuare un audit del proprio consumo energetico che le aiuterà ad individuare dove è possibile ridurre i consumi.

L’efficienza deve diventare un obiettivo da raggiungere anche nel settore della produzione e della trasmissione e distribuzione dell’energia.

Nel primo caso, ovvero nel fronte della produzione, si prevede l’avvio di un monitoraggio dei livelli di efficienza delle nuove capacità di produzione di energia e la definizione di piani nazionali di riscaldamento e raffreddamento (calore e freddo).

Questi dovranno essere alla base della pianificazione di infrastrutture di riscaldamento e raffreddamento efficienti, che prevedano anche il recupero del calore disperso.

Sul fronte della trasmissione e distribuzione dell’energia si prevede di migliorare l’efficienza garantendo che le autorità di regolamentazione nazionali del settore energetico tengano conto, nelle loro decisioni, di criteri di efficienza energetica, in particolare al momento dell’approvazione delle tariffe di rete.

Attraverso questa nuova proposta di direttiva sull’efficienza energetica la Commissione vuole quindi che vengano trasformate in misure vincolanti molte delle azioni chiave contenute nel piano di efficienza energetica prevedendo inoltre, al 2014, una valutazione dei progressi effettuati.

Se poi si vedrà che anche questa azione non avrà portato ai risultati auspicati, si provvederà ad una nuova proposta legislativa ancora più vincolante.