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Eco-compatibile un’abitazione su tre

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Cresme presenta oggi a Milano la terza edizione dell’Osservatorio sui regolamenti edilizi realizzato in collaborazione con Legambiente.

Fonte: Sole24ore

Autore: Valeria Uva

Sulle 827mila nuove abita­zioni realizzate nel triennio 2008-2010 ben 270mila (il 33%) sono pensate in chiave di rispar­mio energetico. «E a questo ri­sultato hanno contribuito non poco gli obblighi e gli incentivi previsti dai regolamenti edilizi comunali». Ad analizzare l’im­patto in termini di sviluppo ed innovazione nel mercato immo­biliare è Lorenzo Bellicini, diret­tore del Cresme che oggi presen­ta a Milano la terza edizione dell’Osservatorio sui regola­menti edilizi realizzato in colla­borazione con Legambiente.
Sono ormai 705 i Comuni che hanno un regolamento «verde» con obblighi o incentivi per pro­muovere il risparmio energeti­co e lo sviluppo sostenibile.
«Una crescita impetuosa» commenta Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legam­biente e tra i curatori dello studio. «Basti pensare che solo l’anno scorso erano 500». La copertura demografica è ancora più significativa: siamo a 19 mi­lioni di abitanti.
Anche le prescrizioni con cui i regolamenti tentano di imporre modelli costruttivi innovativi si fanno sempre più raffinate: quasi banale ormai la previsio­ne di limiti maggiori rispetto al­le norme nazionali per la produzione di acqua calda sanitaria con le energie rinnovabili, la novità dell’ultimo periodo è la crescente attenzione verso l’isola­mento acustico (in provincia di Corno 4 precursori hanno posto il limite di 25 db, inferiore a quello nazionale) o verso il risparmio idrico (a Trezzo sull’ Adda e Pisa si riutilizzano gli scarichi di lavatrici e vasche, ad esempio).
La terza edizione dello studio (realizzato in collaborazione con Saienergia e Deltagruppo) comincia a misurare anche l’im­patto ecologico dei regolamen­ti. A Carugate ad esempio, che per primo ha varato nel lontano 2003 un regolamento per l’edili­zia sostenibile, oggi esistono 700mq di pannelli solari termici e 30kw di pannelli fotovoltaici.
Tutte le nuove palazzine raggiungono livelli superiori di isolamento termico e recupero delle acque piovane.
La classifica delle Regioni e dei Comuni virtuosi riserva qualche sorpresa: molte le ini­ziative in Puglia («oltre alla presenza di un assessorato re­gionale al Territorio forte – no­ta Zanchini – c’è la spinta di un distretto dell’edilizia sostenibile nato e cresciuto intorno all’Ance Puglia»), si distingue anche Salerno che oltre a richiedere un alto isolamento degli infissi vuole anche spazi condominiali per i contenitori della raccolta differenziata).
La Toscana non brilla, ancorata a semplici linee guida. Ed è anche questo il limite di questa fase: «ormai siamo all’effetto macchia di leopardo nota Le­gambiente – con regolamenti che cambiano ogni pochi chilometri e Regioni più o meno at­tente». Ma in agguato ci sono gli obiettivi ambiziosi imposti dal­la Ue: per il 2021 tutti i nuovi edifici dovranno avere consumI energetici quasi pari a zero. «Se continua a mancare l’incentivo della normativa nazionale e una regia forte delle Regioni – conclude Zanchini – rischiamo dI avere un’Italia a due velocità an­che rispetto a questi traguardi».