Home Cosvig Dissalare l’acqua marina in modo sostenibile: tecnologie e fonti energetiche

Dissalare l’acqua marina in modo sostenibile: tecnologie e fonti energetiche

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Già nel 2030 il 47% della popolazione mondiale potrebbe avere problemi di scarsità di acqua. I grandi impianti di dissalazione hanno però impatti ambientali e notevoli consumi energetici. Ma si sta pensando a nuove tecnologie alimentate anche a fonti rinnovabili.

Fonte: QualEnergia.it

Autore: Alessandro Codegoni

Città del Capo sta per restare a secco: la seconda più grande città del Sudafrica, se non pioverà, e molto, entro i prossimi due mesi, ai primi di maggio dovrà fermare l’erogazione idrica, già ora limitata a 50 litri al giorno per ognuno dei suoi 3,5 milioni di abitanti.

Le ragioni sono varie e alcune dipendono dalla scarsa previdenza dell’amministrazione cittadina. Ma una delle principali cause è la siccità eccezionale che affligge l’Africa orientale e meridionale da diversi anni, un anticipo di quanto accadrà, per via del cambiamento climatico, in quella parte di mondo, che comprende anche l’area Mediterraneo, che vedrà ridursi in futuro le precipitazioni.

L’Italia ha assaggiato questo scenario proprio nel 2017, quando le riserve d’acqua nei bacini della penisola si sono dimezzate (e al Sud restano ancora basse in modo allarmante), mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico non solo dell’agricoltura, ma anche di grandi città, come la stessa Roma.

Il 17 febbraio nella convention dell’associazione ambientalista Marevivo si è tenuto a Napoli un incontro per fare il punto su una delle possibili soluzione al problema della crescente carenza di acqua dolce nel mondo: la dissalazione di quella marina…(continua)