Home Cosvig “Decreto inviato”? Il giallo del conto energia termico

“Decreto inviato”? Il giallo del conto energia termico

318
0
CONDIVIDI
Ieri il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha annunciato che “il decreto è già stato concordato con lo Sviluppo economico ed inviato alle Regioni”. Ma questa mattina sulle scrivanie delle Regioni ancora non c’è nessun decreto: pare ancora manchi l’accordo del ministero dell’Agricoltura. Il testo, modificato, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane

Fonte: QualEnergia.it

Autore: Giulio Meneghello

Pensavamo di poter finalmente sapere qualcosa di più certo, invece la snervante attesa del decreto sulle rinnovabili termiche continua. Ieri pomeriggio da Ecomondo il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha annunciato che “il decreto è già stato concordato con lo Sviluppo economico ed inviato alle Regioni”. Ma questa mattina sulle scrivanie delle Regioni sentite da Qualenergia.it ancora non c’è nessun decreto.
Come apprendiamo da fonti ministeriali, infatti, sul testo mancherebbe ancora l’accordo con il ministero dell’Agricoltura. Il decreto dunque difficilmente arriverà alle Regioni prima della settimana prossima, “non credo prima del 14”, prevede la rappresentante del coordinamento energia delle Regioni Stefania Crotta.
Quella degli annunci sull’arrivo imminente del conto energia termica inizia ad essere una telenovela che più che appassionare irrita. Anche nella recente bozza di Strategia Energetica Nazionale, le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica sono definite come prioritarie in una contrapposizione, secondo alcuni artificiosa, con le elettriche. Eppure, mentre i tagli e i freni al fotovoltaico e alle altre elettriche si sono già concretizzati, con effetti pesantissimi, le termiche ancora attendono da più di un anno un decreto che stabilisca come incentivarle.
Le ultime dichiarazioni, rilasciate a Qualenergia.it da rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico ai primi di settembre, assicuravano che il decreto sarebbe arrivato “entro il mese di settembre o ai primi di ottobre”.
Le difficoltà che hanno causato il grosso ritardo “sono state legate alla sovrapposizione di questo meccanismo con le detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica. Nella visione del MiSE questo dovrebbe essere l’unico strumento a occuparsi delle rinnovabili termiche di piccola taglia, attualmente incentivate anche con le detrazioni fiscali”, ci aveva spiegato Enrico Bonacci che al Ministero si occupa proprio delle misure per promuovere le termiche e l’efficienza energetica.
In quell’intervista Bonacci si era mostrato possibilista su diverse modifiche rispetto alla bozza di decreto in circolazione da giugno, a partire da possibili ritocchi sulle tariffe, secondo diverse associazioni di categoria insufficienti a incentivare le tecnologie, sul tetto di spesa complessivo, fino a un affinamento del grossolano sistema degli incentivi a tabelle, che porterebbe al paradosso che un impianto solare termico da un metro quadro riceva la stessa somma di incentivo di uno da 5 mq.
Dalle indiscrezioni filtrate in questi giorni sembra che il testo in approvazione dai ministeri conterrà diverse modifiche, anche se ancora non si sa quali. Attendiamo con ansia, affinché le aziende di questo settore strategico per la green economy italiana possano avere al più presto un quadro normativo chiaro e stabile per pianificare la loro crescita.