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Da miniere di metalli a miniere di energia

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Una modifica all’Accordo ”Colline metallifere” siglato nel 2009 da Regione Toscana, Province di Grosseto e Siena, Comuni di Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Scarlino, Manciano e Chiusdino, Arpat, Società Syndial e Eni prevede, infatti, la possibilità di installare impianti fotovoltaici in aree che un tempo sono state sede di attività minerarie ed oggi sono bonificate.

Fonte: Rinnovabili e Territorio

Autore: Redazione

Nel 2009- dopo un lungo periodo di tensioni e trattative – la Regione Toscana e gli enti locali hanno firmato un Accordo con l’azienda privata titolare delle concessioni minerarie (Syndial, del gruppo Eni) che definiva le linee su come procedere con il risanamento del territorio oggetto della lunga attività estrattiva e di trasformazione da parte di Eni.

Una serie di attività previste dal Piano provinciale delle bonifiche di Grosseto in cui Syndial avrebbe dovuto fare la propria parte sostenendo le spese di bonifica anche relativamente a quei siti per i quali in passato c’erano stati contrasti e ricorsi.

Per alcuni di questi siti i lavori di bonifica sono già conclusi ed è in corso il monitoraggio post operam, altri sono in fase di esecuzione.

Proprio nelle aree in cui la bonifica è terminata e certificata dagli enti di controllo, la modifica appena portata all’accordo del 2009, permetterà agli enti coinvolti di installare impianti per fotovoltaico e/o solare termico.

Sarà comunque necessario per ottenere le autorizzazioni agli impianti attivare una conferenza dei servizi e rispettare tutte le opportune precauzioni. Ma con questo nuovo accordo sarà possibile là dove un tempo c’erano attività legate alle miniere, installare impianti per la produzione di energia solare, senza quindi impegnare altre aree vergini destinate, per esempio, ad attività agricole.

Prende dunque concretezza l’ipotesi già prefigurata nelle ”Linee guida in materia di bonifica dei siti inquinati” redatte l’anno scorso dalla Regione Toscana che già aprivano alla green economy.

I territori che potranno valersi di questa nuova opportunità sono quelli che riguardano l’accordo cosiddetto delle “Colline metallifere” e che ricadono in gran parte nella provincia di Grosseto, ovvero i Comuni di Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Scarlino, Manciano e il Comune di Chiusdino, in provincia di Siena.

Un’esperienza già avviata dal comune di Cavriglia che ha indetto un bando di gara per la realizzazione di un parco fotovoltaico da 10 MW nell’ex cava di Santa Barbara.

Un bando che è stato aggiudicato ad una associazione temporanea di impresa, di cui Estra Srl, una società toscana di produzione e vendita di energia elettrica, fa parte.

Il parco fotovoltaico avrà un’estensione di circa 20 ettari di superficie  tutti all’interno dell’ex area mineraria di Santa Barbara, una miniera di lignite grande 1.700 ettari coltivata a cielo aperto dal 1955 fino al 1994 per alimentare la centrale elettrica di Cavriglia.

Il progetto comprende anche l’esecuzione di un circuito ciclistico attorno al parco, e prevede la possibilità di organizzare visite didattiche per le scuole sull’uso ed i vantaggi delle fonti energetiche rinnovabili.

Il parco fotovoltaico di Cavriglia dovrebbe cominciare a funzionare entro l’anno e dei proventi ottenuti dalla vendita dell’energia prodotta al Comune spetterà un canone di concessione annuale. Per i cittadini di Cavriglia è inoltre prevista l’attivazione di un azionariato popolare pari a circa il 5% dell’energia installata. Ovvero saranno disponibili 500 unità del valore nominale pari a 1 kWp di impianto fotovoltaico installato e quantificate in € 3.500,00 cadauna. Ciascuna persona fisica potrà sottoscrivere titoli nella misura massima di 5 kWp pari a € 17.500,00.