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Climatizzazione geotermica: dalla metropolitana alla basilica passando per gli edifici

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A Madrid si sta lavorando a un progetto di climatizzazione del metrò cittadino basato sull’energia geotermica, a Parigi si punta all’obiettivo di riscaldare 500mila abitazioni con il calore della terra e a Vicenza sarà la Basilica palladiana ad avere un impianto di condizionamento grazie alla geotermia.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Il calore del sottosuolo sarà utilizzato a Madrid per climatizzare la metropolitana. A questo progetto sta, infatti, lavorando la società Sensus, specializzata in tecnologie legate al settore energetico.

Un progetto pilota destinato a raffrescare la stazione metropolitana madrilena di Pacifico sfruttando il calore della terra era già stato avviato nel 2009 e adesso si punta ad estenderlo a tutto il metrò cittadino.

Il sistema si basa sul presupposto che oltre al calore della terra si può utilizzare anche quello disperso dai motori, dai sistemi frenanti dei treni e dagli impianti d’illuminazione, oltre a quello corporeo prodotto dai passeggeri.

Questo calore viene ceduto, in parte, al sottosuolo andando ad aumentare la temperatura naturale che sarà utilizzata attraverso una pompa di calore per riscaldare la metropolitana in inverno e raffrescarla in estate. Lo scambio di calore sarà, infatti, reso possibile tramite una pompa di calore collegata a un sistema di tubazioni sotterranee inserite nel terreno a una profondità media di 145 metri e utilizzando l’acqua per facilitare lo scambio termico.

In Francia, invece, grazie alla geotermia a bassa entalpia si prevede di riscaldare entro il 2020 ben 500mila abitazioni. E’ questo, infatti, l’obiettivo che ha fissato il governo francese da qui a poco meno di dieci anni, che equivale ad un aumento di quasi quattro volte il contributo che proviene attualmente dal geotermico ad alta entalpia per il fabbisogno di energia termica d’oltralpe. Raggiungere questo obiettivo significherà riscaldare grazie al calore sotterraneo il 4% delle abitazioni parigine.
Del resto Parigi è già avvantaggiata nel raggiungimento dell’obiettivo: la regione dove ha sede la capitale francese ha già una rete di progetti di riscaldamento geotermico.

Dall’aeroporto di Orly alle due cittadine di Logne eTorcy, a circa trenta chilometri da Parigi, dove già è funzionante una rete di teleriscaldamento geotermico che andrà a servire circa 5mila abitazioni. E a nord della capitale va avanti la costruzione dell’impianto da 31 milioni di euro, che riscalderà circa 15.000 abitazioni da parte della compagnia di teleriscaldamento CPCU. A questi ritmi l’obiettivo di riscaldare 500mila abitazioni entro il 2020 grazie al calore del sottosuolo pare davvero poco lontano.

Meno ambizioso nei numeri ma non meno nella sostanza appare l’obiettivo cui sta lavorando il comune di Vicenza per fornire la Basilica palladiana, inserita tra i patrimoni dell’umanità dall’Unesco, di un impianto di condizionamento termico grazie alla geotermia.

La Basilica palladiana è un edificio pubblico che affaccia su Piazza dei Signori, recentemente restaurata ospita mostre d’arte e di architettura. Data l’area in cui è necessario scavare le attenzioni sono eccezionali, ma se il progetto verrà completato, sarà una grande soddisfazione da parte del Comune e dell’impresa che sta realizzando l’opera, e farà della Basilica, oltre che un gioiello architettonico, anche un modello d’innovazione ambientale.

Un progetto questo che oltretutto verrebbe realizzato in deroga a quanto stabilito dall’Amministrazione provinciale che è già intervenuta per vietare la perforazione di altre aree idrologiche del Vicentino, per il timore che si potessero causare danni alle falde che fanno da serbatoio per gran parte del territorio e anche per il Padovano.
Per la Basilica palladiana si farebbe, quindi, un’eccezione e potrebbe diventare una prima sperimentazione fatta nel territorio. Certo non la più semplice.