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Appalti Enel per 150 milioni: appello alle aziende di zona

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La volontà è quella di mettere insieme allo stesso tavolo Enel Green Power, amministrazioni locali e ditte del territorio. Sul piatto ci sono 150 milioni di euro, i cosiddetti investimenti per l’indotto.

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Gianni Bianchi

«Vogliamo che questi soldi ricadano con maggior forza e quantità su aziende locali, o che queste arrivino ad avere in tre anni almeno l’ottanta per cento dei dipendenti che risiedono in Alta Valdicecina. Pensiamo che se riuscissimo a intercettare, mettiamo circa 80 milioni, qui potrebbero venire a crearsi circa quattrocento posti di lavoro in più», afferma Loriano Fidanzi, consigliere di maggioranza del Comune di Pomarance. Il Comune di Pomarance, infatti, non manca di lanciare a gran voce un appello alle realtà locali, all’indomani dell’accordo “epocale” firmato da Enel, a fine giugno, con i Comuni dell’area geotermica. «Si tratta di un accordo sostanzialmente unico a livello nazionale per Enel, importante quindi per riprogrammare il territorio sotto il profilo socio-economico», evidenza ancora Fidanzi. L’Enel esternalizza oltre 100 milioni di euro di lavoro. L’Osservatorio delle attività produttive dell’Unione Montana ha infatti registrato che solo un quarto, circa 25 milioni di questi soldi, ricade finora sull’Alta Valdicecina. «Per cui intercettare maggiori risorse dell’Enel significa appunto riprogrammare il territorio – proseguono dal Comune di Pomarance – in virtù del fatto che l’Enel si è impegnata, nell’affidamento di lavori esterni, a dare priorità, che poi vale anche per i subappalti, in fase di gara, alle imprese che risiedono nel territorio per circa 150 milioni di euro». E si va nei dettagli: «Ora – continua Fidanzi – tocca alle imprese locali fare sistema laddove questo viene richiesto, per intercettare gli appalti di Enel». Compito dell’Osservatorio delle attività produttive dell’Unione sarà vigilare affinché i Comuni mettano a disposizioni quanto in loro potere perché imprese locali e non possano lavorare bene sul territorio. Vedi migliorare la viabilità, fornire spazi, intercettare aree dismesse ma ancora utilizzabili. «Ci sono, per esempio, oltre alle aree Pip – dice Carlo Macchioni, del Comune di Monteverdi Marittimo – alcuni locali non più usati dalla stessa Enel, come l’ex autoparco di Enel». Si dovrà altresì vigilare sulle azioni di Enel, per il rispetto dell’accordo. In sintesi, si lavora per creare un sistema di ingranaggi tra imprese locali per giungere competitivi nelle gare di Enel. A fianco una serie di iniziative volte ad attirare ditte anche da fuori, ma interessate a tutto ciò che ruota intorno a Enel Green Power, in primis la geotermia. Enel ha esigenze anche precise in vari settori, come nella componentistica delle perforazioni, un pensiero alla Smith viene spontaneo. Ma anche know how. «Che Enel intende mettere a disposizione delle ditte con cui potrebbe entrare in rapporto» sottolinea in conclusione Macchioni.