Home Cosvig Ambiente ed energia: arriva la fotografia dell’Istat. E sono buone notizie

Ambiente ed energia: arriva la fotografia dell’Istat. E sono buone notizie

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“Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” offre una selezione di indicatori statistici che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente

Fonte: Alternativa Sostenibile.it

Autore: Rosamaria Freda

Nel 2014 nel nostro Paese è continuata la diminuzione della produzione di rifiuti urbani, 487,8 Kg per abitante, circa 3 kg in meno rispetto all’anno precedente. A livello territoriale, le maggiori quantità di rifiuti urbani sono state raccolte nelle regioni del Centro Italia. E’ proseguita la riduzione di rifiuti raccolti e smaltiti in discarica: nel 2014 sono state 153,5 kg per abitante, 27,7 in meno rispetto al 2013.

Sono alcuni dei dati contenuti in "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo" il documento messo a punto dall’Istat che offre un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, delle differenze regionali che lo caratterizzano e della sua collocazione nel contesto europeo.

Nel settore della gestione dei rifiuti, le migliori performance si sono registrate per la provincia autonoma di Bolzano, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia. La raccolta differenziata, nel 2014 ha raggiunto l’obiettivo del 45% previsto dalla normativa nazionale per il 2008. In vetta alla graduatoria si collocano la provincia autonoma di Trento e il Veneto, dove si supera il 65%, obiettivo previsto per il 2012. La Sicilia è invece la più lontana dai target (12,5%).

Sempre secondo i dati raccolti dall’Istat, nel 2015 sono aumentate rispetto all’anno precedente le percentuali di famiglie che percepiscono inquinata l’aria della zona in cui vivono (36,7%) e che evidenziano la presenza di odori sgradevoli (20,5%). Sull’inquinamento dell’aria sono le famiglie del Nord-ovest a segnalare maggiormente il problema mentre la percezione di odori sgradevoli interessa di più quelle del Mezzogiorno.

Quanto al settore agricolo, nel 2013 il valore aggiunto per addetto del settore è stato pari a 142,8 euro per 100 euro di costo unitario del lavoro, confermando il trend di crescita. La migliore performance si è riscontrata nel Nord-ovest, grazie alla maggiore presenza di aziende di grande dimensione. All’interno delle ripartizioni geografiche, al Nord il livello più elevato dell’indicatore si è registrato in Lombardia, al Centro nel Lazio mentre tra le regioni meridionali si sono distinte Calabria, Sicilia e Sardegna. Nel 2014 la distribuzione di fertilizzanti semplici per uso agricolo si è mantenuta stabile (0,1 tonnellate per ettaro di SAU), mentre è aumentata quella di principi attivi per ettaro di superficie agricola utilizzata (4,9 Kg per ettaro di SAU). E ancora. I prodotti agroalimentari di qualità si sono confermati una componente significativa del comparto agroalimentare italiano, infatti il nostro Paese registra il numero di certificazioni più elevato a livello comunitario, 269 nel 2014. Oltre all’Italia le produzioni di qualità sono valorizzate in Francia, Spagna e Portogallo.

Ma non è tutto. I dati raccolti dall’Istat riguardano anche il comparto dell’energia. Nel 2014 sono diminuiti sia i consumi elettrici (-3% circa rispetto al 2013) che la produzione lorda di energia elettrica (-4,3% rispetto al 2013). I consumi sono stati pari a 4.710,3 kWh per abitante, il valore più basso degli ultimi 12 anni; la produzione lorda di energia elettrica si è invece attestata a 46 GWh per 10 mila abitanti, in flessione per il terzo anno consecutivo. Per il nostro Paese entrambi gli indicatori energetici risultano inferiori alla media europea e a quelli degli altri paesi di grandi dimensioni. A livello territoriale, la produzione lorda di energia elettrica in rapporto alla popolazione si attesta su valori superiori alla media nazionale nelle ripartizioni settentrionali e nel Mezzogiorno. Nel 2014 i consumi elettrici per abitante risultano inferiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno ad eccezione della Sardegna. Nel 2014 è aumentata la produzione lorda elettrica da fonti rinnovabili e la sua incidenza sul consumo interno lordo di energia elettrica (37,3% contro 33,7% del 2013). Sul territorio, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si conferma in quantità nettamente superiore alla richiesta interna in Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano. Con una quota del 31,3% l’Italia si posiziona sopra la media Ue28 per consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili (25,4% nel 2013).