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Acquasanta Terme, tutela e valorizzazione delle risorse idriche

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Valorizzare, utilizzare e tutelare le risorse idriche del Piceno, in particolare quelle presenti nel bacino geotermico della dorsale carbonatica di Acquasanta Terme: su questi temi essenziali per lo sviluppo economico dell’intero territorio si svolgerà il convengo nazionale, organizzato dalla Provincia, Sabato 25 Gennaio nel Teatro dei Combattenti di Acquasanta Terme.

Fonte: Picenotime.it

Autore: Picenotime.it

All’importante iniziativa, a cui hanno dato la loro adesione e patrocinio la Regione Marche, il Comune, il Consorzio Ferrara Ricerche, la società Ad Aquas nata per valorizzare le sorgenti sulfuree locali e gli ordini regionali dei geologi e degli agronomi, parteciperanno studiosi provenienti da tutta Italia, esperti, imprenditori locali e di altre regioni, operatori di vari comparti e settori per un confronto a tutto campo sulle potenzialità a fini turistici, termali, energetici, produttivi di un’area unica nel versante adriatico per caratteristiche geotermiche.
Il convegno è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal Presidente della Provincia Piero Celani, dall’Assessore all’Ambiente Andrea Maria Antonini, dal Dirigente del Servizio competente dott. Giuseppe Serafini e dal funzionario dott. Claudio Carducci.
"In questi anni ci siamo occupati molto di strategie per il rilancio del territorio, andando ad indagare tutte le eccellenze che il Piceno possiede come il termalismo acquasantano – ha evidenziato il Presidente Celani – in tale prospettiva, abbiamo realizzato uno studio scientifico che va oltre le finalità del termalismo e che presenteremo sabato aprendo una riflessione molto importante e significativa sull’utilizzo delle straordinarie risorse del bacino carbonatico di Acquasanta con risvolti molto promettenti per l’economia locale, non solo per quanto riguarda il settore del benessere, ma anche per l’uso energetico, industriale ed agricolo delle acque. Si è trattato di un percorso necessariamente lungo in quanto sono state effettuate indagini e monitoraggi ripetuti negli anni per tenere conto di molteplici fattori scientifici come l’excursus climatico ed altre condizioni con misurazioni fatte e ripetute ciclicamente, per analizzare e confrontare i dati in modo attento e rigoroso. Oggi – prosegue il Presidente – siamo in grado di fornire risultati attendibili che hanno evidenziato come il territorio ascolano abbia risorse idriche sotterranee ampiamente sufficienti a soddisfare la domanda d’acqua anche in caso di crisi idriche, che ci sono acque di notevole interresse per lo scopo termale e la presenza, su un bacino amplissimo, di sorgenti di acque sulfuree con probabile temperatura di circa 42°C tali da raccogliere l’interesse per possibili investimenti industriali con scenari incredibili per quanto riguarda il florovivaismo, il riscaldamento delle abitazioni e l’utilizzo in attività produttive. Per completare lo studio ed accertare "con mano" i risultati ottenuti – ha spiegato Celani – occorrerebbe fare un pozzo profondo oltre i 1000 metri per prelievi diretti e valutare così la qualità, la temperatura e la potenzialità dell’acquifero. Un intervento di prospettazione dal costo non eccessivamente elevato, intorno ai 150 mila euro, che la Provincia potrebbe autorizzare ad imprenditori interessati ad un progetto di ampio respiro sulla geotermia".
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Assessore Antonini che ha sottolineato la valenza degli studi condotti e del convegno anche per le politiche energetiche, settore di cui la Provincia si occupa in relazione al Piano Energetico Provinciale e all’uso di energie pulite "in una situazione che vede il fotovoltaico in discussione a causa dell’impatto ambientale molto invasivo sotto profilo paesaggistico e del  successivo smaltimento del silicio, le biomasse con le perplessità relative all’emissioni e l’eolico che la Regione ha vietato anche per la presenza di aree di interesse naturalistico, la geotermia rappresenta una delle poche forme di energie alternative senza particolari contro indicazioni". "Sono certo – ha proseguito Antonini – che il convegno di sabato, che si articolerà in due parti: al mattino con considerazioni di natura più scientifica e al pomeriggio con l’esposizione delle risultanze dello studio promosso dalla Provincia, costituirà un opportunità unica per approfondire le progettualità di risorse come la geotermia, fondamentali per il futuro sviluppo dell’area montana".